Bologna, 13 novembre 2023 – Arrivano i primi fondi per mettere in sicurezza la Garisenda. Lo ha annunciato il sindaco Matteo Lepore in consiglio comunale, dettagliando un intervento da 4.7 milioni di euro, di questi 3.4 milioni varranno come prima tranche per la prima fase di messa in sicurezza della Torre che porterà avanti la ditta Fagioli spa, l'azienda che ha anche risollevato la Concordia. Poi si partirà con il restauro vero e proprio.
"La città si fa carico di un ulteriore impegno. Ma è chiaro che non basteranno i fondi comunali, ma serviranno aiuti anche dal governo. In più faremo la più grande raccolta fondi dal Dopoguerra", le parole del sindaco.
“Anche via Rizzoli e strada Maggiore pedonalizzate”
Altro tema è quello della pedonalizzazione. Entro dicembre - annuncia Lepore - verrà spiegato il nuovo piano dei bus, mentre per il futuro non è esclusa una pedonalizzazione più ampia che coinvolga, oltre a San Vitale e inizio di via Zamboni, anche tutta via Rizzoli e Strada Maggiore. "Ne parleremo con i cittadini e faremo una grande discussione con esperti e urbanisti", la conclusione di Lepore.
“Sgarbi non si occupa più della Garisenda”
Lepore ha poi parlato dell’incontro a Roma col ministro Gennaro Sangiuliano e i sottosegretari Bignami e Borgonzoni. “Domani andiamo a Roma perché il ministro della Cultura ha risposto molto gentilmente alla nostra lettera nella quale abbiamo chiesto di allargare il sito dei portici Unesco anche alle Due Torri – ha specificato Lepore -. Non mi risulta che ci sia il sottosegretario Sgarbi, che inizialmente era stato indicato come il responsabile per la torre, ma attualmente non se ne occupa più”.
Il sindaco si è detto infine fiducioso che “il ministero della Cultura” confermi “il suo supporto” anche all'idea di allargare il sito dei portici Unesco, “che il ministro per iscritto ha già dichiarato di grande interesse. Tutte le città italiane allargano il sito Unesco ad altri beni e abbiamo anche noi questa opportunità”.
Per Lepore il riconoscimento della torre Garisenda come patrimonio Unesco “non servirà a metterla in sicurezza, ma servirà alla valorizzazione della città di Bologna” e favorirà la raccolta fondi per i restauri del monumento.