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Garisenda a rischio, Cucinella: “Risolvere il problema è possibile: ecco come”

Il famoso architetto: “Si è risolto il problema della Torre di Pisa, ci sono le competenze per risolvere anche il problema di Bologna sapendo però che la strada è pedonalizzare le città”

Bologna, 26 ottobre 2023 – Così come è stato risolto il problema della Torre di Pisa, "così ci sono le competenze" anche per salvare la Garisenda di Bologna. Sapendo però che “la strada è pedonalizzare le città”.

La ricetta dell'architetto Mario Cucinella per salvare la Torre Garisenda a Bologna
La ricetta dell'architetto Mario Cucinella per salvare la Torre Garisenda a Bologna

Ne è convinto l'architetto Mario Cucinella, che ha affrontato la questione della torre pendente di Bologna parlando a margine degli Stati generali dell’infanzia e dell’adolescenza a San Lazzaro. “E' un problema squisitamente tecnico - ha detto Cucinella – bisogna capire queste pietre e questo materiale come reagiscono. E' chiaro che il passaggio di tanti autobus pesanti, che producono vibrazioni, con una struttura un po' in fragilità, alla lunga può avere effetti”.

Per la Garisenda, ha aggiunto Cucinella, "non credo che ci sia un rischio crollo. Però è chiaro che il passaggio dei mezzi pesanti può incidere pesantemente. Chi abita in via Santo Stefano lo sa: quando passano gli autobus snodati, vibrano tutte le case".  Gli edifici, sottolinea il famoso architetto “hanno caratteristiche diverse”. La torre invece "è uno stecco con un baricentro tutto spostato".

Cucinella è però ottimista. "Hanno risolto il problema della Torre di Pisa - ha sottolineato - credo che ci siano tutte le competenze per risolvere anche questo". Detto questo, per l'architetto "la strada è pedonalizzare le città: su questo non c'è proprio alcun dubbio. E' una cosa che avviene ormai in tante città. Bisogna prendere una decisione. Oggi invece c'è questa commistione: un po' pedonale, un po' ciclabile, un po' le macchine. Ma non si può accontentare tutti".  

Secondo Cucinella, "dipende che cosa c'è nell'agenda: se al primo posto c'è la qualità dell'aria, allora questo aspetto va normalizzato. Io credo che la gente chieda anche più pedonalizzazioni. Nelle giornate dei T-days, Bologna sembra un'altra città".

Quindi, ha concluso l'architetto, che cita anche l'esempio "estremo" di Venezia, "non è vero che non si può fare: bisogna trovare un equilibrio. Nei centri storici e nelle zone vicino si può fare un po' più di attenzione, se vogliamo risolvere il problema ambientale".

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