PAOLO ROSATO
Cronaca

Garisenda a rischio. Ipotesi restauro a pezzi: "Smontata e ricostruita per sistemare la base"

Fotografie dal satellite, lo studio dell’Agenzia spaziale europea: sos subsidenza, dal 2019 la torre è sprofondata di un centimetro. Borgonzoni: "Avremo più sensori, tavolo per allineare tutti i dati".

Garisenda a rischio. Ipotesi restauro a pezzi: "Smontata e ricostruita per sistemare la base"

Garisenda a rischio. Ipotesi restauro a pezzi: "Smontata e ricostruita per sistemare la base"

Sarebbero due, attualmente, le ipotesi di intervento più accreditate per il restauro della Torre pendente della Garisenda a Bologna, il simbolo della città (assieme alla gemella Asinelli) ora oggetto di una maxi operazione di messa in sicurezza e restauro dopo le ultime preoccupanti rilevazioni da parte dei tecnici che la monitorano. Mentre starebbe perdendo quota l’idea di ridurne l’altezza – operazione già effettuata secoli fa con una ’decapitazione’ di circa 12 metri –, l’ipotesi più avanti nelle riflessioni dei tecnici ministeriali, comunali e universitari vedrebbe una fase di ‘smontaggio’ della Torre, con il rifacimento del basamento in via di sgretolamento e un successivo, meticoloso, ‘rimontaggio’. Questo percorso porterebbe a un procedimento che in architettura viene chiamato di ‘anastilosi’. Ovvero, la ricostruzione di edifici con la ricomposizione, per pezzi originali, delle antiche strutture. Pratica già utilizzata altrove, come a Trani, dove il campanile del duomo nel 1950 fu smontato e rimontato. Questo tipo di decisione in qualche modo giustificherebbe anche la grande cautela del Comune sui tempi, oltre che l’importanza della protezione d’alta ingegneria della ditta Fagioli. Una volta smontata la Torre, si procederebbe al quasi totale rifacimento del basamento di selenite, quello che sta implodendo. Nuovi materiali permetterebbero quindi al basamento deluxe di poter sostenere al meglio la torre futura. Che sarà dritta, a quel punto? Si vedrà, di sicuro però verrebbe rimontata su una basa più che salda.

Palazzo d’Accursio, intanto, da ieri ha in mano l’ultimo report del comitato tecnico-scientifico che spiega come tutte le prudenze degli ultimi mesi nei confronti della Torre siano state più che giustificate. Non c’è un rischio di crollo imminente della Torre, sia chiaro, l’allerta della Protezione civile è gialla, ma in prospettiva i timori persistono e quindi un restauro andrà fatto. Il report, che del restauro però non parla e che riassume anche alcuni dettagli sulle torsioni innaturali dell’edificio svelati dal Carlino, verrà spiegato il 20 novembre durante un Consiglio comunale straordinario dedicato alla Garisenda. Intanto sono arrivati i risultati del monitoraggio satellitare dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea alla quale Lucia Borgonzoni (Lega), sottosegretaria alla Cultura, aveva chiesto uno studio accurato per avere più dati possibili sui malanni della Torre. La Garisenda è praticamente ’sprofondata’ (senza allarmi, il fenomeno è di colore ’verde’) di circa un centimetro. "Si evidenzia – dice il report – una generale subsidenza dell’area in questa parte della città". La subsidenza è il termine scientifico che indica un lento e progressivo sprofondamento del fondo. In particolare, secondo il report ‘spaziale’, i dati presi a tre quote (144 metri, 116 metri e 96 metri) registrano "con coerenza" nei tre punti osservati, dal 2019 al 2023, un’oscillazione, quindi sostanzialmente un abbassamento di circa un centimetro della Torre. Con un’accentuazione di questo fenomeno "costante" dal 2022, rispetto al periodo precedente, ricompreso tra il 2017 e il 2019. Nulla c’entra la Torre degli Asinelli, non colpita da questo fenomeno, mentre viene spiegato sempre dall’analisi Esa (effettuata assieme al Cnr e all’Irea) che il fenomeno ha cause strutturali, non atmosferiche (tipo il vento).