Che cosa accadrebbe se guardassimo Galleria Cavour attraverso gli occhi dei bambini? Dietro questo spazio si cela la visione straordinaria di Giorgio Pizzighini, ingegnere e progettista bolognese che negli anni del Dopoguerra riuscì a trasformare un’area distrutta in un’ arteria vitale della città. La Fondazione Boncompagni, con il suo nuovo quaderno-gioco Giorgio Pizzighini, l’ingegnere coraggioso, Galleria Cavour 1959 raccontata ai bambini e alle bambine (Ed. Pendragon), invita i più piccoli a riscoprire la storia di questo luogo simbolo. Giochi, quiz e curiosità arricchiscono il testo, curato da Simona Pinelli in collaborazione con Eugenia Mandaglio. Le illustrazioni, realizzate da Viva!, completano un racconto che non è solo uno strumento didattico, ma anche un viaggio nel cuore della città. "Dopo il testo dedicato a Papa Gregorio XIII e a Palazzo Boncompagni, volevamo far scoprire anche questa parte della storia di Bologna: un luogo simbolo della moda dal 1959, dal piano di ricostruzione ai primi edifici realizzati in via de’ Foscherari" racconta l’ingegnere Paola Pizzighini Benelli, presidente della Fondazione Palazzo Boncompagni e amministratore unico di Magnolia Srl. Proprio riguardo la parte di via De’ Foscherari, all’ingresso del Portico del Pavaglione, la Fondazione da quattro anni chiede al Comune di valorizzare l’area piantando alberi, affinché torni come in origine: "La settimana prossima presenteranno il progetto del verde pubblico e speriamo di farne parte", si augura Paola Pizzighini Benelli. Così come accadde per il libro dedicato a Papa gregorio XIII, anche la storia di Giorgio Pizzighini sarà veicolata, da metà gennaio, attraverso spettacoli di burattini. Nel frattempo le attività alla Galleria non si fermano: da ieri sera è stata accesa sulla facciata l’installazione luminosa dell’artista Pietro Terzini, visibile fino al 6 gennaio.
Alice Pavarotti