PAOLO ROSATO
Cronaca

Galeazzo Bignami. Tram, monito sui tempi: "Se Bologna fallisce, non bussi a soldi"

Il viceministro e la scadenza del Pnrr: "Sulla Verde li abbiamo già aiutati". Mobilità: "I limiti di Città 30 vanno armonizzati con la legge statale". "Polo della Memoria bloccato da un vincolo? Serviva più attenzione".

Galeazzo Bignami. Tram, monito sui tempi: "Se Bologna fallisce, non bussi a soldi"

Galeazzo Bignami. Tram, monito sui tempi: "Se Bologna fallisce, non bussi a soldi"

"Attriti tra il ministero e il Comune? Chiariamo: noi siamo disponibili sempre e se ci sono attriti li crea Palazzo d’Accursio. Sulla vicenda aeroporto, per esempio, senza il nostro intervento il Comune si sarebbe infilato in un cul de sac, e ancora oggi le aziende e i lavoratori mi ringraziano. Anche sul tram li abbiamo aiutati per coprire gli extracosti della linea Verde. Ma attenzione: se Bologna dovesse fallire l’obiettivo del Pnrr, nessuno chieda un euro al governo".

Galeazzo Bignami (FdI), viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti per il governo Meloni, parla a tutto campo dei tanti dossier aperti sotto le Torri. Il cielo sopra ai dossier però è fatto di rapporti tra istituzioni, e non a caso si parte da lì, dalle tensioni che ci sono state tra il Mit e la giunta Lepore, per riannodare i fili e aprire una fase nuova. Con informazioni aggiuntive molto interessanti su partite delicate come quella del tram e del restyling della stazione centrale.

Viceministro, lei subito cita il tram. C’è il rischio che il Comune non ce la faccia con la Verde per il 2026?

"Se dovessero fallire l’obiettivo, gli amministratori dovrebbero pagare di tasca loro. Noi li abbiamo aiutati con 50 milioni di euro per gli extracosti della Verde, mentre per gli extracosti della Rossa il diniego deriva dal ministro precedente, ovvero Giovannini. Per fortuna, aggiungerei, visto che la Rossa è una sciagura. Il capo della struttura tecnica che diede quel ‘no’ attualmente è il Capo di gabinetto di Michele Emiliano: non proprio una persona di destra. Prima sparano a pallettoni sul governo, poi commettono errori e ci chiedono di rimediare. Come sul Passante".

Cosa è successo?

"Ora chiedono aiuto per la sincronizzazione dei cantieri di Passante e tram. Un anno fa chiesi ad Autostrade se il Comune si fosse attivato per un tavolo tecnico, con loro, per gestire quella sincronizzazione. Aspi mi disse di no, oggi il Comune si sveglia e chiede a noi di aiutarlo".

Il problema delle interferenze dei cantieri tram-Passante è risolvibile?

"Scoprono di essere in difficoltà perché all’uscita 9 della tangenziale l’inscatolamento del Passante andrebbe fatto prima della Rossa. Ma lo sanno cosa significa per Aspi rivedere la programmazione del cantiere?".

Qualcuno si è chiesto come mai anche lei non ci fosse al summit con Lepore.

"Un ministro e un viceministro insieme mi pare tanto. Con Salvini mi sono visto prima e sentito dopo. Noi remiamo tutti dalla stessa parte, non siamo mica il Pd. In ogni caso, finendo sul Passante, quello che è successo con l’alluvione ha dimostrato che l’opera da fare fosse chiudere l’anello a Sud. Purtroppo l’allargamento era già troppo avanti nel progetto, quando noi siamo arrivati al governo".

Cantieri e Cersaie, la gestione pare aver limitato i danni.

"Come no. Chiedano per esempio a negozianti o residenti di via Garavaglia, via Serena, viale della Repubblica quali sono i disagi che vivono ogni giorno con quei cantieri"

Stazione, c’è uno stallo legato ai vincoli delle Belle Arti.

"Bologna ha proposto un progetto legato al Pnrr che interessa alcuni fabbricati che compongono il compendio della stazione. Ci sono problemi con i vincoli culturali. L’indirizzo in sede locale era favorevole, ma la sede centrale del ministero ha disposto approfondimenti. Il Comune avrebbe dovuto essere più attento in fase di proposizione del progetto ed ancora una volta lo stiamo aiutando nonostante qua ci sia un sindaco che per ragioni ideologiche attacca ogni volta il governo Meloni, votato dagli italiani e interlocutore per tutti, solo perchè gli dà fastidio che ci sia la destra al Governo. E lo fa anche quando portiamo risultati per la città, dopo anni di attesa come abbiamo fatto per le aree demaniali. È un atteggiamento che fa male alla città. Serve meno arroganza, come con la Città 30".

Vede sempre criticità?

"Il Ddl sulla sicurezza stradale prevede il ritiro della patente per chi sfora di più di 10 chilometri orari il limite di velocità. Chiaramente non può essere che a Bologna se vai ai 41 all’ora rischi un ritiro e a Torino o Roma no. Bologna deve necessariamente armonizzarsi con la norma nazionale".

Alluvione e rimborsi, qual è la situazione?

"Dicevano che c’era fretta. Addirittura dalla Regione sentenziavano che sarebbero andati in Procura se entro l’inverno non avessero visto i soldi del Governo. Ecco, ora ci sono quasi 900 milioni pronti, eppure finora hanno chiesto solo 42 milioni di euro, subito erogati dal Generale Figliuolo. Bologna ad esempio ha richiesto e avuto 346mila euro, più o meno quanto Monte San Pietro. Che fanno, adesso che non li spendono: in Procura ci vanno e si autodenunciano?".