REDAZIONE BOLOGNA

Gabriele Muccino tra amore e crimine

Il regista ha incontrato il pubblico a The Space Cinema per ’Fino alla fine’ "Racconto l’importanza di ogni scelta che facciamo nella vita" .

Gabriele Muccino  tra amore e crimine

Il regista ha incontrato il pubblico a The Space Cinema per ’Fino alla fine’ "Racconto l’importanza di ogni scelta che facciamo nella vita" .

"È un film sull’importanza delle scelte, in cui racconto di quanto sia facile stravolgere completamente la propria vita con mosse sbagliate". Così il celebre regista Gabriele Muccino ha introdotto il suo nuovo film ’Fino alla fine’, presentato lunedì sera al The Space Cinema davanti ad una sala gremita ed entusiasta di ascoltare gli aneddoti della proiezione direttamente dal suo creatore.

Nell’ambito di ’Una Serata con…’, il format di The Space Cinema che permette di incontrare dal vivo grandi ospiti, il regista vincitore del David di Donatello ha spiegato il processo di realizzazione del film. "La peculiarità di questo progetto è che è girato in due lingue: l’ho pensato in inglese perchè la protagonista Sophie è americana, così come l’attrice che la interpreta (Elena Kampouris ndr). La prima versione è dunque interamente in inglese. Tuttavia, poichè il film è ambientato a Palermo e volevo portarlo in Italia, temevo che doppiato perdesse le differenze linguistiche e culturali. Ho fatto imparare la nostra lingua all’attrice protagonista, che dopo un mese e mezzo parlava già benissimo, e ho girato tutto il film di nuovo. Nella seconda versione Sophie è una ragazza di origini italiane che ha studiato la lingua, e quando conosce Giulio e i suoi amici riesce a interagire con loro" racconta Gabriele Muccino al pubblico in sala. Una storia d’amore, di giovinezza, criminalità e soprattutto di scelte e conseguenze: "Penso sia un meccanismo adattabile ad ognuno di noi, io stesso ho fatto tante scelte che hanno definito la mia esistenza e il mio destino: persone che ho incontrato, eventi belli e brutti, tutti definiti da scelte a monte che hanno definito il mio percorso". Il regista riflette poi sullo smarrimento: "Può essere volontario o involontario, a volte dà eccitazione perché può sembrare sinonimo di libertà, e rilascia adrenalina ed euforia. Si rischia però di aprire la porta sbagliata ed entrare in un labirinto dal quale non si riesce ad uscire. Ispirandomi al film ’Fuori Orario’ di Scorsese, racconto di questo abisso". Muccino ha concluso scattando fotografie con i presenti, dopo aver ringraziato gli spettatori e averli lasciati alla visione del film.

Alice Pavarotti