FRANCESCO MORONI
Cronaca

G7, Bologna guarda al futuro: "Dal digitale alla sostenibilità, una scienza a misura d’uomo"

Il summit al Tecnopolo, la ministra Bernini: ricerca e tecnologia al servizio delle persone. Ubertini (Cineca): "In arrivo l’erede del supercomputer Leonardo, dieci volte più potente".

Bologna, 11 luglio 2024 – "La scienza al servizio della persona". Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca, lo ripete e lo scandisce più volte. Si sposta da una stanza all’altra, da un corridoio all’altro, da un padiglione all’altro negli splendidi spazi del Tecnopolo. Accoglie le delegazioni del G7, stringe mani, scatta le foto di rito, prima di dare il via ai lavori: Bologna per qualche giorno diventa la capitale mondiale della scienza e della tecnologia e allora gli occhi di tutto il mondo sono puntati sulle Due Torri.

Foto di gruppo a Bologna con la ministra Bernini (quarta da destra)
Foto di gruppo a Bologna con la ministra Bernini (quarta da destra)

Una visibilità tale da fare scattare le contestazioni – lo striscione appeso l’altro giorno sul palazzo del Comune e le frasi proiettate sulla Torre degli Asinelli – da parte degli eco-attivisti. Ma il ministro non si scompone, riflette, e commenta: "Se le contestazioni si fanno con lo smartphone… si riconosce il futuro di cui stiamo parlando oggi. L’importante è che sia un futuro a nostra misura: quello che affrontiamo qui è proprio un’applicazione della scienza e della tecnologia alla qualità della vita".

Il primo giorno di lavori per il summit inizia di buonora, i rappresentati dei sette Paesi partecipanti (più l’Unione Europea) arrivano già alle 9: oltre all’Italia, ecco Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. Tutti sono come affascinati dal centro bolognese dei Big Data, dal supercomputer Leonardo, da cervelloni elettronici e processori ("mi sembra che siano rimasti molto colpiti", conferma Bernini). Poi via ai tavoli: il primo su sicurezza nella ricerca e ‘scienza aperta’ (per Bernini "deve essere aperta quanto possibile, chiusa quanto necessario"), il secondo sulle grandi infrastrutture, il terzo sulla cooperazione con l’Africa.

"Qui si parla di quello che riguarda la vita di tutti noi: un progresso che rende i trasporti più sostenibili, i mari e gli oceani più puliti – prosegue Bernini –. Abbiamo usato una parola apparentemente difficile, ma che in realtà non lo è: interoperabilità. I nostri ricercatori devono circolare come circolano i dati scientifici nei nostri Paesi".

Poi, in serata, il G7 si è spostato a Forlì, all’Abbazia di San Mercuriale, per il concerto dell’Orchestra sinfonica dei conservatori italiani. E ancora: intelligenza artificiale, soprattutto, ma anche tecnologie quantistiche, "prospettiva nucleare", fuga dei cervelli (che si combatte "con le infrastrutture"), l’università dell’Onu (che aprirà a Bologna nel 2025) e altro ancora. Tutto finirà nel documento finale che oggi, al termine dei lavori, sarà presentato dalla stessa Bernini. Sempre tenendo bene in mente che "l’Italia è protagonista del cambiamento", e Bologna come centro di eccellenza. Lo sottolinea anche Fabiola Gianotti, direttore generale del Cern di Ginevra: "Il Tecnopolo è chiaramente un fiore all’occhiello, e l’Italia deve essere molto fiera di questo centro: è bellissimo".

Francesco Ubertini, direttore del Cineca (il consorzio che gestisce il supercomputer), accoglie il complimento e rilancia: "Stiamo lavorando alla crescita

dell’infrastruttura: presto arriverà l’erede di Leonardo, che si chiamerà Lisa, in onore della Monna Lisa". E sarà dieci volte più potente del suo predecessore. Per "guardare al futuro", come ripete il ministro Bernini.