
Il via dal 9 aprile: l’edizione celebra il gioco. Tra gli ospiti Christine Freeman e Thibaut Delahaye.
Tra i suoi estimatori c’è stato Lucio Dalla, che in un’intervista lo definì "creativo e stimolante". Per Bruno Bozzetto, invece, "è sempre interessante per capire se la gente ha capito quello che volevamo farle capire". Il papà del signor Rossi, grande maestro dell’animazione italiana, ha ragione e si può dire che, grazie al Future Film Festival e alle sue 25 edizioni, le persone hanno imparato tante cose su un mondo cinematografico che, più di altri, rincorre il futuro e può apparire complesso. Ma se l’innovazione è fondamentale per il festival diretto da Giulietta Fara, dal 9 al 13 aprile a Dumbo, la scelta di aggiungere al tradizionale titolo anche ’24 Frame’, è stata fatta per ribadire la radice di questo mondo, che è da sempre fatto di 24 fotogrammi al secondo, modalità di scansione che consente di ottenere il movimento diventando cinema, qualsiasi tecnica venga utilizzata, analogica o digitale.
Per festeggiare tutti questi anni di amore per il mondo animato, a cominciare dal 1999, quando esordì nell’allora cinema Nosadella nella via omonima, si è scelto il tema del gioco, del giocattolo con declinazione ’kawaii’, parola giapponese traducibile come ’carino’ o ’grazioso’, legata al mondo manga, anime e dei videogiochi, che porta con sé tutto uno stile di vita, dal look al modo di parlare.
L’idea di approfondire il mondo del gioco e dei giocattoli (ci sarà una game night di titoli specialissimi) ma anche quello ’carino’ della cultura e subcultura contemporanea, come spiega Fara "parte da un importante anniversario, ovvero i 30 anni di Toy Story". È stato il primo film della Pixar e per parlarne arriverà in città Christine Freeman, storica animatrice della casa di produzione americana e saranno proiettati i quattro film relativi. Idea davvero ’kawaii’, poi, è stata quella di coinvolgere per l’identità grafica del festival, l’artista giapponese Yumi Karasumaru, che da decenni vive sotto le Due Torri, frequentatrice del Future Film Festival da sempre: lei ha creato il personaggio The Bunny Doll Orange e quando si apre il programma cartaceo appare anche un poster con il suo delizioso personaggio. In più è allestita una mostra con le sue opere.
Non una semplice vetrina, come ci ha tenuto a dire l’assessore Daniele Del Pozzo, il festival "interpreta nella maniera più stringente il tema dell’industria culturale e della crescita produttiva, perché con workshop e incontri, porta avanti una visione e una formazione per i giovani".
A questo proposito, tar gli ospiti in arrivo c’è Thibaut Delahaye, lead animator del film Oscar per l’animazione 2025 ’Flow’, che il 13 mattina parlerà di come si anima un quadrupede con Blender, facendo approfondimenti dal film di Gints Zilbalodis di cui verrà mostrato il primo lavoro ’Away’ del 2019. Nello spazio del Dumbo che è molto di più di una sala cinematografica, perché ci sono tante attività, anche l’Industry Day, il concorso di film d’animazione è però sempre principale, 10 titoli nella gara internazionale, tra cui il kawaiissimo ’Fureru’ di Tatsuyuki Nagai e ’Balents’ di Giovanni Colombu. Da Bologna, invece, arriva il cortometraggio in AI ’Prompt’ di Francesco Fusari e il live/performance di apertura il 9 aprile alle 19,30 preparato da Valeria Sturba e Vincenzo Vasi per theremin e giocattoli.
Benedetta Cucci