REDAZIONE BOLOGNA

Fuga (pericolosa) dall’asilo nido. Bimba esce gattonando per strada. Cancello aperto, nessuno l’ha vista

Bologna, salvata appena in tempo dalle bidelle di una scuola media nelle vicinanze. La polizia è poi risalita alla struttura comunale da cui la piccola è evasa. Cosa rischiano le maestre.

Fuga (pericolosa) dall’asilo nido. Bimba esce gattonando per strada. Cancello aperto, nessuno l’ha vista

Fuga (pericolosa) dall’asilo nido. Bimba esce gattonando per strada. Cancello aperto, nessuno l’ha vista

Scappa da scuola e inizia a vagare per strada, indisturbata e senza accompagnatore. Peccato che la fuggitiva sia la piccola ospite di un asilo nido comunale di Bologna e che sia uscita dalla struttura gattonando. Per di più, senza giacca in una gelida giornata tra fine novembre e inizio dicembre. Sembra un film, e invece il misfatto è accaduto sotto gli occhi increduli delle collaboratrici della scuola media che si trova proprio davanti al nido comunale, salvatrici della piccola bambina.

Vedendo la piccina gattonare da sola lungo il marciapiede, le bidelle sono corse subito in strada, l’hanno messa al sicuro e hanno contattato le forze dell’ordine, intervenute poi sul posto. Uno sguardo oltre le finestre delle medie, che ha permesso di evitare una tragedia.

Immancabile, a quel punto, il formarsi di un capannello di persone, dal momento che nessuno capiva da dove potesse essere arrivata il bebè. La polizia, poi, ha svelato l’arcano. A memoria, una novità la fuga dal nido comunale. Altri casi analoghi, ma con protagonisti di età certamente diversa da quella della lattante, erano accaduti in due scuole materne, sempre comunali. Ma quanto accaduto adesso è tutta un’altra storia, una novità anche per chi dovrà intervenire su educatrici e collaboratrici. Al momento è tutto sul tavolo dell’assessorato alla Scuola, mentre le educatrici, alle quali viene contestata la mancata sorveglianza diretta sul minore, si sono affidate alla tutela sindacale.

Di certo si sa che dopo l’accaduto la pedagogista ha obbligato le collaboratrici a mangiare in sezione, quindi condividendo il momento del pasto nella stessa aula con i bambini e le educatrici, forse per avere due occhi in più. Dal canto suo, l’assessorato può (di solito questo procedimento avviene a fine anno scolastico) sciogliere il collettivo, cioè il gruppo degli educatori, e, dopo apposita istruttoria, arrivare a procedimenti disciplinari che prevedono sospensioni da un minimo di tre a un massimo di tredici giorni. Dopo tre procedimenti, scatta il licenziamento. In attesa dei provvedimenti disciplinari, l’unica certezza che rimane è che la bambina è riuscita a uscire da sola, senza che nessuno la fermasse, dalla porta d’accesso alla struttura, spingendosi fino al cancello, probabilmente rimasto aperto a causa del freddo o di un guasto. Un errore da parte di chi avrebbe dovuto sorvegliarla, che poteva costare la vita alla piccina.

Federica Gieri Samoggia

Mariateresa Mastromarino