Bologna, 28 marzo 2019 - Giù le mani da Freak Antoni. Specie chi, a cinque anni dalla scomparsa, ne sfrutta la popolarità per farsi pubblicità su Facebook. La denuncia l’ha lanciata la figlia Margherita, dopo essere incappata in un profilo col nome del padre: «Non solo l’hanno usato senza chiederci il permesso», ma anche per pubblicizzare «post-foto con il volto di Freak e frasi dal contenuto propagandistico-politico, alcune volgari e denigratorie».
Ma con quella pagina il leader degli Skiantos non c’entra nulla: «Il messaggio che vuole trasmettere, oltre che essere inappropriato, storpia e si allontana dal pensiero ‘kulturale’ di Freak», scrive Margherita in un appello su Facebook rilanciato da decine di amici e di fan, tra i quali il blogger Danilo Masotti. Ieri la pagina aveva cambiato nome in un semplice ‘Freak’, con citazione dell’articolo 21 della Costituzione sulla libertà di pensiero. Margherita non si è mossa di un millimetro, ribadendo la totale estraneità del padre e confermando «provvedimenti» nei confronti dei responsabili: «Freak rimarrà per tutti quelli che gli hanno voluto bene un ribelle pacifico, amante dell’arte, dei suoi Skiantos e dei suoi Beatles. È così che me lo ricordo e così che voglio ricordarlo anche agli altri, non certo con citazioni inventate ad hoc».