Bologna, 18 maggio 2021 - L'ultimo concerto di Franco Battiato in città, a suo modo, fu storico, per quanto durato solo 45 minuti scarsi: 27 giugno 2015, 35° anniversario della strage di Ustica. In un parco della Zucca strapieno, su un palco simbolicamente vegliato dal Museo che custodisce il relitto ricostruito del Dc-9, il Maestro riuscì a suonare giusto quattro o cinque canzoni, tra cui la splendida 'L'Animale', prima che un vero e proprio nubifragio lo costringesse a fermarsi, mentre i presenti tentavano di trovare un qualsiasi tipo di rifugio da grandine e vento.
Fano piange Battiato, direttore artistico del suo festival più bello
Ma Bologna è stata anche tanto altro per Battiato: la profonda amicizia con Lucio Dalla, le musiche per lo spettacolo di Marco Goldin, correva l'anno 2014, per accogliere a Bologna la mostra a Palazzo Fava che aveva come fiore all'occhiello 'La Ragazza con l'orecchino di Perla' di Jan Vermeer, le frequentazioni costanti della città fin dagli inizi della sua carriera negli anni '70.
E da Bologna Battiato ha ricevuto sempre un affetto sincero e misurato, come nel suo stile. Anche per questo non mancano i cantautori bolognesi che stamattina lo piangono sui social, da Vasco Rossi - che gli ha dedicato una stories su Instagram e un post con i versi del suo brano 'Le sacre sinfonie del tempo' - a Luca Carboni ("grazie per tutta questa bellezza. Ciao Franco"), passando per Cesare Cremonini (che ha citato il suo celebre brano 'Prospettiva Nevski') e gli Stadio ("Se ne va uno dei più grandi cantautori della musica italiana"). Anche l'attore Stefano Accorsi ("Fai buon viaggio Maestro) ha voliuto tributargli un saluto. Grazie per tutti i doni meravigliosi che ci hai fatto". "La sua musica ci ha accompagnato durante le nostre vite e ci ha regalato emozioni profonde. Addio Maestro", è il saluto del presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
Oltre, ovviamente, alle migliaia di fan che sotto le Due Torri, oggi, si sentono un po' più soli.