Milano, 6 ottobre 2023 – Un bolognese ai vertici della Cardiologia italiana. Laureato in medicina a Bologna nel 1995, e specializzatosi in Cardiologia, due dottorati di ricerca, 52 anni, cardiologo interventista al Policlinico S. Orsola e ricercatore universitario, Francesco Saia è stato eletto alla presidenza del GISE, la Società Italiana di Cardiologia Interventistica al termine dei lavori del 44° Congresso Nazionale a Milano, in luogo del predecessore Giovanni Esposito.
Saia resterà in carica 2 anni. Ecco le principali linee programmatiche che guardano al futuro della Cardiologia Interventistica, sempre più lanciata nell’era digitale e dell’intelligenza artificiale.
1. Aumentare l’offerta terapeutica delle procedure di interventistica strutturale attraverso diffusione delle competenze, adeguamento delle strutture, collaborazione con le istituzioni e interlocuzione con aziende per promuovere nuove forme di acquisto dei dispositivi medici;
2. Sfruttare le molteplici nuove opportunità offerte dalla tecnologia e dallo sviluppo digitale: implementazione nelle sale di emodinamica di nuove tecnologie che, con l’ausilio dell’AI, permettono diagnosi più accurate e trattamenti mirati (precision medicine), il cui corretto utilizzo necessita un investimento in termini di formazione dei professionisti e il supporto da parte delle amministrazioni ospedaliere. Utilizzo della telemedicina per follow-up dei pazienti e collaborazione con medicina territoriale;
3. Utilizzare le reti esistenti per l’infarto miocardico acuto per migliorare il trattamento dei casi gravi di embolia polmonare, essendoci attualmente scarso o nullo accesso alle terapie interventistiche sulla maggior parte del territorio nazionale, e dello shock cardiogeno, ancora gravato da altissima mortalità;
4. Affrontare con sempre maggiore decisione il tema della medicina di genere anche in Cardiologia Interventistica, facilitato dallo sviluppo di nuove conoscenze e dalla crescente attenzione che il GISE sta dedicando a questi aspetti.
Saia è anche team leader dell’unico centro italiano dove si eseguono angioplastiche polmonari in pazienti con cuore polmonare cronico tromboembolico (malattia rara ma molto grave che colpisce spesso anche pazienti giovani compromettendo drammaticamente anche la qualità di vita).
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