Francesco Orsi principe degli chef È il miglior giovane cuoco d’Italia

Lo studente dell’alberghiero Veronelli è stato premiato in Senato: ha 18 anni e le idee molto chiare "Non metto limiti ai sogni. Bisogna puntare in alto, semmai poi si ricade un po’ più in basso".

Francesco Orsi principe degli chef  È il miglior giovane cuoco d’Italia

Francesco Orsi principe degli chef È il miglior giovane cuoco d’Italia

Il miglior giovane cuoco d’Italia si chiama Francesco Orsi, ha 18 anni, vive a Sasso Marconi, conta più di 50mila followers su Instagram e studia all’alberghiero Veronelli di Casalecchio. Martedì scorso al Senato della Repubblica ha ricevuto dalle mani del vicepresidente Gianmarco Centinaio la medaglia d’oro assegnata dalla giuria del concorso ‘Giovane ambasciatore del territorio 2023’ formata dagli esperti della Federazione italiana cuochi (Fic) presieduta da Rocco Pozzulo. Al suo fianco la dirigente scolastica Rosalba De Vivo insieme al presidente della Fic-Emilia Romagna Giuseppe Boccuzzi.

"Non metto limiti ai sogni. Bisogna puntare in alto, semmai poi si ricade un po’ più in basso", è stato il suo primo commento in risposta alle domande dell’intervistatrice Manuela Moreno, subito dopo avere ringraziato la giuria e gli organizzatori di quello che ha definito "Il primo concorso importante al quale ho partecipato, una bellissima esperienza dalla quale ho imparato tante cose. La cucina da concorso è una cosa molto diversa da quella di ristorante come mi ha insegnato lo chef Simone Magnanini. Un onore essere qui e raggiungere questo risultato". Fra il pubblico gli altri concorrenti, provenienti da altre 15 regioni. Vista la sede nella tavola rotonda che ha seguito la cerimonia non sono mancate le riflessioni sulla professione-cuoco: "Non mi stupisco che ci sia carenza di cuochi e chef perché questo è un lavoro duro, si fanno grandissimi sacrifici, l’aspirazione di tanti giovani è anche quella di avere un po’ di tempo libero, e invece così com’è organizzata oggi la giornata del cuoco non è possibile, e questo fa perdere o allontanare tante persone, specie le più giovani", ha detto nell’aula del Senato dove si è svolta la cerimonia.

Nipote d’arte (suo nonno Walter, oggi 87enne, è stato cuoco all’ospedale Maggiore) Francesco non è stato incoraggiato dalla famiglia a intraprendere questa professione: "Il cuoco è un lavoro che non mi è mai stato consigliato dalla mia famiglia, che ha sempre tentato di deviarmi da questa mia passione per la cucina, fino a quando non hanno capito che anch’io volevo dare il mio contributo a questo mestiere". Una decisione presa ai fornelli di casa, a 11 anni, rientrato da scuola e nella necessità di cucinarsi da solo un pollo alla piastra: "Venne bello e buono, perché la cucina non è solo nutrimento, ma è una forma d’arte. Da allora non ho smesso mai di studiare e sperimentare". La dirigente De Vivo coglie anche i frutti di una collaborazione con la Fic: "C’è un tema normativo che va affrontato, se vogliamo risolvere anche il problema della scarsità di cuochi. Complimenti a Francesco e ai suoi insegnanti".

Gabriele Mignardi