La frana della scorsa settimana alle Gole di Scascoli e che ha interrotto la Fondovalle Savena è risultata più grave rispetto a quello parso in un primo momento. A darne notizia è la Città Metropolitana che gestisce la strada provinciale e che, da una settimana, stava svolgendo sopralluoghi con i tecnici.
" Durante le attività per la rimozione dei massi è emerso che c’è un movimento più profondo e più ampio che richiede quindi ulteriori approfondimenti e che non consente di riaprire la strada in sicurezza a metà mese, come si era inizialmente previsto - si legge nella nota della Città Metropolitana. Occorreranno perciò due settimane per valutare l’entità esatta dei lavori necessari e potere quindi esprimersi con certezza sui tempi di ripristino per poter aprire la strada in sicurezza. Attualmente il traffico da Bologna verso Pianoro è deviato su via Monzuno-Brento oppure sulla ss 65 Futa, quello da Loiano è deviato su via Orioli- Anconella".
L’ultimo aggiornamento in merito, da parte della stessa Città Metropolitana, era stato dato il 3 marzo scorso ed era stato preventivato di riaprire la strada, ora chiusa al traffico veicolare, a senso unico alternato da aprile. Ma così pare non sarà. Questo desta grande preoccupazione nei residenti della zona. La Fondovalle Savena, infatti, che collega Bologna all’Appennino, è costellata di svariate frazioni, loianesi e monghidoresi, che ora rimangono quasi isolate: i residenti di queste frazioni per andare da e verso Bologna dovranno allungare di molto il tragitto. A parlare della complicata situazione, alla luce anche delle novità ‘negative’ aggiornamento da parte della Città Metropolitana, è Marta Evangelisti, consigliera regionale Fd’I: "La frana della Fondovalle Savena ci preoccupa molto soprattutto a fronte della notizia dell’allungamento delle tempistiche di ripristino e quindi di riapertura della viabilità. Auspichiamo che le valutazioni tecniche procedano speditamente e che, se del caso, siano coinvolti fin da subito anche gli uffici regionali. Diversamente , il procrastinarsi della chiusura creerà un disagio davvero pesante per quel territorio, per gli abitanti e per il tessuto produttivo, che auspichiamo si possa scongiurare".
Zoe Pederzini