Quattro furgoni, materiale illuminotecnico, attrezzature e scenografie. Tutto ciò che era "pronto per partire in tournée".
Il Teatro Testoni di via Matteotti che è finito nel mirino dei ladri, vittima di furto con scasso. L’episodio avviene nel lasso di tempo tra il 15 e il 17 agosto, giorni in cui il teatro era vuoto. Tempo prezioso per un gruppo organizzato di malviventi, che ha fatto razzia. "Una bella batosta alla quale non eravamo preparati – confessa Gabriele Marchioni, presidente della cooperativa La Baracca Testoni Ragazzi –. E pensare che fino al 14 sera qualche collega è stato in teatro". Ma i ladri hanno avuto tutto il tempo di entrare negli spazi, "prendere il materiale e portarlo via – continua Marchioni –. Hanno preso quattro automezzi e materiale illuminotecnico, come i fari, e altre strumentazioni per la realizzazione degli spettacoli, che la prossima settimana sarebbero dovuti andare in tournée. Siamo riusciti, però, a cambiare i titoli, e partiremo lo stesso. Non ci fermeremo".
L’allarme scatta grazie a un intervento della polizia, che ferma la notte del 18 agosto un furgone della cooperativa, con al volante un estraneo. "Dopo la chiamata della questura, ci siamo precipitati in teatro, accorgendoci del furto e dei tanti segni di effrazione sulle porte laterali – racconta il presidente –. Ancora non sappiamo l’ammontare del danno, ma è sicuramente ingente. Una volta entrati negli spazi, i ladri hanno trovato le chiavi dei furgoni e sono partiti, manomettendo anche il sistema di antintrusione, che però non era funzionante". Le indagini sono nelle mani degli agenti, che hanno bloccato il primo furgone. "Di un mezzo non c’è traccia – scandisce Marchioni –, uno si trova in Croazia e un altro è stato fermato in via Zanardi. Grazie a un intervento dei carabinieri, poi, abbiamo recuperato una piccola parte del materiale in un casolare in campagna. Si tratta di qualche elemento scenografico. Ma il danno è ben maggiore".
Il Testoni ha riaperto a marzo, dopo un lungo periodo di ristrutturazione. Nel frattempo "il contesto urbano" della Bolognina "è cambiato molto – analizza il presidente –. Abbiamo sempre vissuto al Testoni, la nostra assenza si è sentita. La situazione è più degradata rispetto a quella che abbiamo lasciato". Per questo, "vogliamo che la riapertura del Teatro produca un’inversione di tendenza – conclude Marchioni –. Stiamo cercando di tenere aperto il locale non solo nei giorni di spettacoli, ma anche nel pomeriggio, con delle attività aperte rivolte alla comunità e al territorio. Vogliamo che il Testoni diventi un punto di riferimento importante per contrastare il degrado, perché un luogo di cultura frequentato può avere un forte impatto sociale".