Avvocato Angelo Scavone, già assessore a Palazzo d’Accursio negli anni 90 e consigliere comunale anche con Guazzaloca: si candiderà con Forza Italia alle Regionali?
"Mi è stato chiesto dai coordinatori Tassinari e Lanfranchi e sì, aderisco con entusiasmo. E con l’intenzione di rappresentare un’area diversa rispetto a quella di Valentina Castaldini".
Ovvero quale?
"Quella liberale, riformista e laica, che ha l’obiettivo di fare aumentare i voti rubandoli all’esterno. Un’urgenza che si è palesata con i risultati deludenti alle Europee a Bologna, numeri al di sotto sia della media nazionale, sia di quella regionale".
Sta dicendo che il partito sotto le Torri è troppo chiuso?
"A Bologna sta mancando lo spirito berlusconiano delle origini, dove si valorizzano tutte le anime. Castaldini, Stanzani e Massari, i tre coordinatori, sono tutti esponenti della stessa area cattolica. Che non attacco, ci mancherebbe altro, ma che non deve colonizzare Forza Italia. Ai tempi di Guazzaloca collaboravo benissimo con quell’area".
Dove si recuperano i voti?
"Soprattutto guardando al Terzo Polo, che si sta un po’ disgregando. Diversi loro elettori non credo gratiscano l’abbraccio con Schlein, Conte e Fratojanni. Dove li sta portando Renzi".
La Regione è contendibile?
"Nel 2020, le Sardine contarono ed erano emanazione della Curia. Stavolta quel mondo sarà equidistante perché c’è Ugolini. Con lei possiamo vincere, de Pascale è un burocrate di partito. Servono energie nuove".
I punti del suo programma.
"Il programma lo fa la candidata e bisogna sostenerla con forza. Ok l’autonomia differenziata, ma la nostra attenzione deve essere laica e programmatica, bisogna stare attenti a non penalizzare le regioni meridionali. La riforma consente comunque all’Emilia-Romagna di essere tra le regioni leader in Italia".
Il ruolo dei partiti è ancora fondamentale per vincere?
"Aiutiamo la candidata ad avere un rapporto corretto con la politica. Il civismo non deve essere antipolitico, ma collaborativo. Lo ha detto la stessa Elena Ugolini, i partiti devono svolgere il proprio ruolo fondamentale".
Intanto Manes Bernardini ha attaccato Lega e FdI.
"A oggi Bernardini non risulta tra i nostri 11 candidati. Come diceva Berlusconi, mai attaccarsi nella coalizione, il dibattito è con l’avversario. Ed essendo lui una new entry, non mi sembra un buon modo di presentarsi".
pa. ros.