Campa entra nella Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche per sostenere le attività di ricerca e la realizzazione del Bellaria Research Center.
Cosa ha determinato questa scelta?
"La richiesta mi è stata avanzata dal bravissimo e amico Daniele Ravaglia (presidente della Fondazione, ndr), io e il nostro consiglio abbiamo subito aderito perché rientra nella nostra mission. È vero che Campa ha come attività specifica quella di garantire ai propri assistiti le prestazioni sanitaria, ma credo che tutto quello che riguarda la salute quindi anche la prevenzione e il benessere della persona, rientrano nella nostra missione. Questa è una iniziativa importantissima da sostenere", risponde l’avvocato Federico Bendinelli, presidente di Campa.
C’è qualche aspetto del progetto del Bellaria Research Center che l’ha particolarmente colpito?
"È l’ispirazione di fondo e cioè che siano necessarie le attività di studio e ricerca. Non sono necessarie solo le singole prestazioni sanitarie, ma la ricerca di base e nel campo neurologico credo abbia una importanza determinante per il futuro".
Un progetto importante al quale mancano ancora fondi.
"Nel nostro piccolo faremo tutto il possibile e destineremo a questa iniziativa quei fondi specifici che sono destinati non al rimborso immediato delle prestazioni mediche, ma a quella che è la promozione delle attività, quindi anche prevenzione e benessere".
Quando e perché nasce Campa?
"Nasce nel 1958 da un’intuizione di un gruppo di professionisti bolognesi, in quanto allora tutti erano assistiti dalle mutue di categoria, ma non ce n’era una dedicata ai professionisti. Poi l’attività è continuativa con finalità integrativa al servizio sanitario nazionale. Oggi assistiamo più di 75.000 persone, il numero maggiore è a Bologna e in Emilia-Romagna, ma ne abbiamo su tutto il territorio nazionale. Una delle nostre funzioni è anche quella di garantire ai nostri assistiti prestazioni per tutta la vita. Non interrompiamo le prestazioni quando le persone arrivano a una certa età, quando hanno maggiormente bisogno. Tanto è che abbiamo soci che hanno superato i cento anni, se non ricordo male sono circa dodici".
Secondo la sua esperienza, di cosa ha maggiormente bisogno la sanità bolognese?
"Il problema, che non è solo della nostra città, è che le prestazioni sono di qualità eccellente. Purtroppo sono i tempi necessari per avere tali prestazioni che costituiscono il vero problema perché sono molto lunghi. E questo problema viene in parte sopperito dalle mutue come la nostra".