MONICA RASCHI
Cronaca

Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche e Virtus. Insieme per la ricerca: "Donazioni dei tifosi"

Tutti coloro che assisteranno alla partita di domani potranno contribuire. I fondi per tecnologie e terapie per chi è colpito da malattie neurologiche

Alice, 22 anni, è riuscita ad alzarsi dalla sedia a rotelle grazie a un esoscheletro

Alice, 22 anni, è riuscita ad alzarsi dalla sedia a rotelle grazie a un esoscheletro

La Virtus Segafredo al fianco del Bellaria Reserch Center a sostegno dello studio di nuove terapie per curare le malattie neurologiche. Infatti, i tifosi che assisteranno alla partita di EuroLeague, in programma il 4 dicembre, avranno la possibilità di sostenere il centro di ricerca dell’ospedale Bellaria.

"Gli esiti di patologie neurologiche sono la prima causa di disabilità a livello mondiale con importanti ripercussioni sui pazienti e le loro famiglie – spiega Giada Lullini, dirigente medico della Medicina riabilitativa Istituto Scienze Neurologiche –. Il Bellaria Research Center sarà un polo dedicato a promuovere la ricerca translazionale, basata sulle caratteristiche e sulle necessità di ogni singolo paziente, e offrire opportunità di riabilitazione a pazienti con esiti di malattie neurologiche".

"I lavori per potenziare questa struttura all’avanguardia sono già iniziati, proiettando Bologna tra le città leader nell’innovazione medica. Per completare i lavoro, però, serve l’aiuto di tutti, istituzioni, imprese, importanti realtà del mondo dello Sport come la Virtus e cittadini – dice Daniele Ravaglia, presidente della Fondazione Ricerca Scienze Neurologiche –. Siamo grati alla Virtus per l’importante opportunità che ci avvicina al completamento dei lavori del Bellaria Research Center".

Una delle tecnologie più avanzate è un esoscheletro, si tratta di un dispositivo innovativo che consente di recuperare la mobilità in situazioni di grave disabilità motoria. È grazie a un esoscheletro che Alice Leccioli, 22 anni, colpita da una paralisi alla nascita e da allora costretta sulla sedia a rotelle, si è potuta mettere in piedi e iniziare a camminare. "L’emozione che provo è di pura felicità – ha detto la giovane – perché in questo modo sono riuscita a stare in piedi e muovermi come tutti gli altri".

Ma l’esoscheletro è solo una delle tecnologie innovative messe a disposizione dal centro, che si impegna nella ricerca di terapie personalizzate, integrando la tecnologia con l’assistenza umana per migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti. Per questo c’è bisogno del contributo di tutti, anche piccole cifre, ma ogni sostegno, come continuano a ripetere dal centro, è utile per continuare ricerche e studi, al fine di permettere un recupero anche a chi soffre di gravissime disabilità.