NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Folle blitz vandalico al museo. In mille pezzi il ‘Porcelain cube’

L’autore dell’atto, che aveva aggredito nel 2018 Marina Abramovic, è stato arrestato dalla polizia

Folle blitz vandalico al museo. In mille pezzi il ‘Porcelain cube’

L’autore dell’atto, che aveva aggredito nel 2018 Marina Abramovic, è stato arrestato dalla polizia

La prima immagine che appare, digitando sul web il nome di Vaclav Pisvejc, è una foto che lo immortala abbracciato ad Ai Weiwei. Artista a cui, ieri pomeriggio, ha distrutto l’opera ‘Porcelain cube’ del 2009, dal valore di 280mila euro. Pisvejc, ceco di 57 anni, aspirante artista dalle alterne fortune, era già salito più volte agli onori delle cronache non per la qualità delle sue tele, ma per le sue discutibili ‘performance’, che gli sono costate il Daspo urbano da Firenze. Dove, nel settembre 2018, aveva anche aggredito Marina Abramovic, rompendole un quadro in testa. Ieri pomeriggio, alle 17,30, Pisvejc è entrato a Palazzo Fava da un ingresso secondario. Era in corso l’anteprima della mostra ‘Who Am I?’ del famoso artista cinese dissindente. Un evento, quello di ieri, riservato solo a una ristretta cerchia di ospiti, mentre da oggi l’esposizione sarà aperta al pubblico. Il grande ‘Porcelain cube’ era al primo piano, nella sala d’ingresso. Il cinquantasettenne si è avvicinato e, nello stupore dei presenti, ha scaraventato l’opera a terra, mandandola in mille pezzi. L’uomo è stato subito bloccato da due addetti alla sicurezza, che hanno chiamato la polizia. In via Manzoni sono arrivati i poliziotti delle Volanti che hanno portato Pisvejc negli uffici di via degli Agresti: appena inserito il suo nome in bancadati, è emersa la sfilza di precedenti specifici. Al termine degli accertamenti, l’uomo è stato arrestato: il reato è il 518 duodecies, che punisce con la reclusione da due a cinque anni e la multa da 2.500 a 15mila euro chi distrugge beni culturali.

Subito dopo l’atto vandalico, fanno sapere da Palazzo Fava, "Ai Weiwei si è preoccupato che nessuno si fosse fatto male e ha chiesto di coprire e portare via i resti dell’opera. Verrà sostituita con una stampa a grandezza naturale. L’inaugurazione è proseguita senza problemi". "Purtroppo – ha aggiunto Arturo Galansino, curatore della mostra –, conosco l’autore di questo gesto, per una serie di episodi di disturbo e danneggiamenti che negli anni hanno coinvolto diverse mostre e istituzioni a Firenze. In questa occasione, oltre al grave danno inflitto all’opera, dispiace che abbia turbato una serata dedicata all’arte e alla cultura, che avrebbe dovuto svolgersi in un clima di condivisione e armonia".