REDAZIONE BOLOGNA

Bologna, sos fogne in via delle Moline. Degrassatore obbligatorio nei ristoranti

Pulizia delle acque per l’Aposa e per il sistema fognario: nuove ordinanze e progetti dal Comune

Sono quasi una quindicina i ristoranti nella zona di via delle Moline a non avere ancora un degrassatore

Bologna, 7 febbraio 2018 - A seguito di un’ordinanza del Comune, i gestori delle attività ristorative presenti in via delle Moline avranno l’obbligo di dotare i loro locali di un “degrassatore” al fine di migliorare l'attuale situazione del sistema fognario.

L’allarme era già scattato qualche tempo fa, quando Matteo Lepore – assessore al Turismo – sottolineava come la grande presenza di locali in alcune zone non arrecasse disturbi solamente al sonno dei residenti o alla pulizia delle strade, ma anche e sopratutto al sistema fognario della città.

L’intervento da parte del Comune è arrivato in via delle Moline – zona densa di attività ristorative – trasformando il degrassatore nei locali non più in una scelta, bensì in un obbligo.

Si tratta di un pozzetto capace di separare i grassi dal resto dello scarico, evitando così l’occlusione dei canali e, di conseguenza, l’entrata in funzione degli scolmatori che buttano l’acqua fognaria nel canale delle Moline.

Sono una quindicina le attività che dovranno adeguarsi ai provvedimenti presi, in quanto dalle informazioni a disposizione del Comune sembra che nella zona nessun ristoratore possieda attualmente un degrassatore.

Le operazioni di pulizia non si fermano a questa ordinanza, ma già sono stati annunciati alcuni interventi riguardanti il tratto collinare del torrente Aposa.

L’opera, che vale più di cinque milioni di euro, ha un obiettivo ben preciso: diminuire significatamente i cattivi odori e la sporcizia che nei mesi estivi caratterizzano il Navile – canale dove il torrente va a confluire – per proseguire così il percorso di risanamento dell’Aposa.

Ciò non si limita ad essere un progetto, ma come sottolineato da Valentina Orioli – assessore dell’Ambiente– ciò rappresenta anche «una premessa indispensabile» se si vuole parlare della valorizzazione del reticolo idrico bolognese.

Il piano prevede la realizzazione di diverse condotte che separeranno nettamente gli scarichi, in modo tale che le acque bianche continuino a finire nell’Aposa (per preservarne la portata) e le nere nel sistema fognario.

Non saranno lavori semplici, in quanto la cantierizzazione è ostacolata dalla scarsa presenza di “boccaporti”che aiuterebbero a facilitare l’accesso.

La realizzazione di nuove e necessarie aperture allungheranno quindi i tempi di lavoro (che ora prevedono almeno 400 giorni di cantiere e si dovrà attendere almeno un anno per l’avvio), ma il Comune ha già iniziato ad informare tutti i cittadini e gli amministratori di condominio interessati.