È una sala gremita a ricordare la professoressa Flavia Franzoni, "da sempre attenta ai problemi sociali e studiosa di riferimento per le trasformazioni istituzionali e organizzative che hanno coinvolto il sistema di welfare italiano e la professione di assistente sociale". Una sala in cui voci e memorie sembrano fondersi all’unisono per rievocare, ricordo dopo ricordo, l’importante impegno che "Flavia ha portato avanti durante il corso della sua vita" così come ricordato durante l’incontro a lei dedicato e organizzato dall’Ordine Assistenti Sociali dell’Emilia Romagna.
In prima fila, per ricordare la moglie scomparsa di recente, anche l’ex presidente del consiglio Romano Prodi, che ieri sera ha voluto sottolineare un profondo senso di gratitudine per "questa iniziativa, ideata dagli assistenti sociali: Flavia è sempre vissuta in mezzo a loro, con i loro problemi, lavorando molto su quello che è il senso della professione".
Fa eco Maria Chiara Briani, presidente dell’Ordine regionale degli assistenti sociali: "Flavia ha rappresentato per Bologna, e non solo, una crescita speciale e fondamentale per la professione di assistente sociale - sottolinea Briani -. Per noi è sempre stata un punto di riferimento importante, un interlocutore significativo per approfondire i temi dell’integrazione socio sanitaria, con degli apporti speciali: era una conoscitrice attenta della nostra professione".
A ricordare Franzoni davanti alla platea, tra gli altri, anche Marisa Anconelli, presidente Iress: "Per tutta la sua attività, sia di docenza sia di ricerca, ha sempre mantenuto l’attenzione sui diritti sociali, civili, politici. E ha sempre avuto una grande capacità e intelligenza di leggere il presente e le nuove riforme alla luce di questi principi". "Si è sempre dedicata al sistema di welfare, nelle sue evoluzioni, senza mai perdere di vista l’essere umano e la sua centralità – aggiunge l’assessore al welfare, Luca Rizzo Nervo –. E ha sempre indirizzato grande attenzione al tema della cura ‘di chi si prende cura’".