Bologna, 13 ottobre 2024 - In mille in corteo oggi pomeriggio in via dei Mille per la manifestazione di protesta contro “il genocidio a Gaza” e per la Palestina. E’ sceso di nuovo in strada il Coordinamento Bologna per la Palestina, che racchiude 40 realtà cittadine, “per chiedere la fine delle aggressioni criminali di Israele in Medio Oriente".
È un flash mob in piazza VIII Agosto ad aprire la manifestazione: in tantissimi dei 300 presenti, tra giovani, adulti e bambini, sono sdraiati per terra, coperti da teli bianchi, a simboleggiare i civili palestinesi uccisi da “questo delirio omicida - recita uno striscione -. Stop Israele”. Intanto, a suon di “Palestina libera”, la piazza si è riempita di manifestanti, che hanno indossato la kefiah e hanno sventolato la bandiera. Tra loro, anche una bandiera del Libano. E l’urlo, infatti, coinvolge anche quel Paese. Alti slogan che sono risuonati sono stati “Se non cambierà intifada pure qua”, “Intifada fino alla vittoria” e “Ora e sempre resistenza”.
Al centro della folla, un grande lenzuolo rosa occupa l’immagine con scritto “stop al genocidio”.
Poi è partita il corteo che ha attraversato via dei Mille, passando per via Marconi e piazza San Francesco. Qui i partecipanti si sono sdraiati di nuovo a terra coperti da teli bianchi.
In Piazza VIII Agosto, inoltre sono stati diversi gli interventi al microfono degli organizzatori della protesta che non hanno mancato di indirizzare critiche anche all'Amministrazione bolognese.
“Ci vorrà di più dei vostri timidi gesti simbolici, delle vostre timide richieste di cessate il fuoco - scandisce uno di loro -: Comune di Bologna vi dovete vergognare. Abbiamo visto una intera classe politica parlare di alcune morti e non di altre - prosegue - e siamo stati sminuiti e accusati della qualunque. Ci è chiesto di non parlare della nostra resistenza perché rischiamo di essere esclusi. Ci è chiesto di essere solo vittime e di non resistere a questo genocidio. Questo non ci stupisce - prosegue - questo Paese non ha fatto i conti con il proprio colonialismo, figuriamoci se fa i conti con quello che sta succedendo, con un Mare mediterraneo che è diventato un cimitero. Le manifestazioni continueranno finché non prenderete le vostre responsabilità”, conclude.
“Oggi siamo in piazza per ricordare che è oramai un anno che sta andando avanti un genocidio nella striscia di Gaza - ha spiegato Dawod ai cronisti -: per noi oggi è fondamentale scendere in piazza perché quella che inizialmente aveva la forma di una aggressione sulla striscia di Gaza adesso si sta allargando anche al Libano con l'invasione di terra da parte di Israele. Oggi per noi è importante esserci e far sentire la nostra voce per riportare all'attenzione ciò che sta accadendo in Palestina e Libano".