FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Fiumi, il verdetto dei giudici: "Deve pulirli la Regione"

La sentenza del Tribunale delle Acque per una vicenda accaduta in Friuli. Evangelisti (FdI): "La legge è chiara, curare gli alvei non spetta allo Stato".

Fiumi, il verdetto dei giudici: "Deve pulirli la Regione"

Fiumi, il verdetto dei giudici: "Deve pulirli la Regione"

C’è una sentenza del Tribunale superiore delle Acque pubbliche che fa puntare il dito di Fratelli d’Italia contro la Regione. Già, perché stando alle parole della capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti, i giudici "fanno chiarezza sul fatto che la competenza sui corsi d’acqua, il dovere di mantenerli puliti e di rimuovere i detriti che si accumulano in prossimità di strade e ponti è della Regione. Non di Anas o di chi gestisce la manutenzione del ponte o della strada in questione". Ovvero, spiega, la scarsa manutenzione dei fiumi che a maggio dell’anno scorso ne provocò l’esondazione e cui seguì la tragica alluvione che travolse l’Emilia-Romagna, non sarebbe da imputare al governo, ma all’amministrazione regionale. "Eppure non ci sono mai state assunzioni di responsabilità, tantomeno scuse di Bonaccini – attacca Evangelisti –. Nel corso degli anni abbiamo più volte manifestato preoccupazione per tronchi o detriti accatastati nei pressi di ponti o strade, senza ricevere risposte. Il risultato è stato l’alluvione".

La sentenza in questione è relativa a un caso del Friuli Venezia Giulia: un ricorso di Anas, che, incaricata di pulire il legname accumulatosi in corrispondenza dei piloni di un ponte su un fiume, aveva ritenuto non fosse sua competenza farlo, è stato accolto dal Tribunale superiore delle Acque. Il quale ha stabilito come, anche secondo un Regio decreto del 1904, "il soggetto proprietario del ponte è tenuto a eseguire i lavori finalizzati alla conservazione e alla manutenzione dello stesso (o della strada), mentre i lavori relativi alla pulizia idraulica (anche del tratto sottostante il ponte) rimangono a carico dell’autorità amministrativa competente sull’aspetto della manutenzione e della cura idraulica dell’alveo del fiume". Inoltre, "l’accumulo dei materiali legnosi sotto il ponte dipende presumibilmente da una mancata manutenzione a monte", motivo in più per cui la responsabilità non può essere della società Anas.

Tra i casi portati all’attenzione del presidente della Regione, Evangelisti ricorda anche "lo stato del ponte della Ss 64 tra Malalbergo e Gallo; e il legname accatastato lungo le sponde del torrente Zena, nel tratto tra San Lazzaro e Loiano, con alberi, rami e tronchi nell’alveo del fiume, ma anche ciottolame soprattutto all’altezza del Ponte del Farneto, mai rimossi".