REDAZIONE BOLOGNA

Firmato l’accordo, il caso Marelli è chiuso

Siglata a Roma la cessione dello stabilimento di Crevalcore a Tecnomeccanica. Brindano i sindacati: "Un modello da replicare"

Una manifestazione degli opera dell’ex Marelli in Regione

Una manifestazione degli opera dell’ex Marelli in Regione

E’ stato siglato ieri a Roma al ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’accordo definitivo per la cessione del ramo di azienda relativo allo stabilimento Marelli di Crevalcore all’azienda Tecnomeccanica. La vertenza era iniziata a settembre dello scorso anno, quando Marelli annunciò l’intenzione di chiudere il sito. Tecnomeccanica riassorbirà immediatamente 152 lavoratori dello stabilimento di Crevalcore che continuerà l’attività produttiva; mentre per i rimanenti 67 verrà data attuazione all’accordo stipulato lo scorso 28 marzo con le Rsa del sito di Crevalcore, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm per il piano di contenimento delle ricadute occupazionali e sociali derivanti dalla fase di passaggio alla nuova configurazione industriale e societaria.

Il piano prevede il riassorbimento di 40 dipendenti presso altri stabilimenti italiani di Marelli, con contributi economici una tantum nel caso di trasferimenti oltre i 50 chilometri, e, nei 27 casi rimanenti, l’erogazione di strumenti di accompagnamento alla pensione o di incentivi all’esodo. "La conclusione positiva della vicenda dell’ex Marelli di Crevalcore, sancita al Mimit – commenta Matteo Lepore, sindaco della Città metropolitana –, è un fatto importante per la nostra comunità. Questo non solo sul piano economico, dove la reindustrializzazione del sito ad opera di Tecnomeccanica rilancia un nodo fondamentale del nostro sistema produttivo, ma anche sul piano sociale. Domani (oggi, ndr) saremo in Regione per la firma dell’accordo sul piano sociale e sul piano industriale".

"L’esito positivo di questo processo – afferma Marco Martelli, sindaco di Crevalcore – è stato reso possibile dal lavoro sinergico di tutte le parti coinvolte". A parere di Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom Cgil e responsabile settore Mobilità, Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale del Gruppo per la Fiom Cgil e Mario Garagnani della Fiom di Bologna "l’intera gestione della vertenza è un esempio e modello virtuoso, per via del costante confronto in sede ministeriale durante le sue fasi". In una dichiarazione congiunta, il coordinatore nazionale Fim Stefano Boschini e il segretario Fim area metropolitana bolognese Massimo Mazzeo dicono: "È stata una vertenza molto complicata ma grazie alla piena partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, che per 90 giorni hanno mantenuto attivo un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento, si è arrivati a trovare grazie anche all’aiuto delle istituzioni, una soluzione alla vertenza che prevede un’importante piano industriale e un rilancio dello stabilimento". "Tecnomeccanica – dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, Stefano Lombardi, segretario generale della Uilm di Bologna, e Giuseppe Di Stefano, segretario della Uilm di Bologna – inizierà le prime attività produttive già ad agosto per arrivare poi a saturare i lavoratori prevedibilmente a gennaio del prossimo anno. Nel frattempo i lavoratori saranno collocati parzialmente in cassa integrazione e svolgeranno attività formativa. Le attività di stampaggio, di lavorazione della plastica e di meccanica inizialmente saranno rivolte alla fornitura della stessa Marelli. Ma col tempo c’è l’obiettivo di portare nuove commesse".

Pier Luigi Trombetta