Bologna, 19 luglio 2024 – Scoppia la polemica per la manifestazione contro l’aborto indetta da Pro Vita & Famiglia che ha trasmesso - su un maxischermo collocato in Piazza XX Settembre - il video ‘Baby Olivia’, prodotto dall’associazione pro-life americana Live Action che mostra l’origine e lo sviluppo della vita umana nel grembo materno dal concepimento alla nascita. Minacce, grida e uno scontro verbale che si è esteso alla politica cittadina.
“Poco dopo l’inizio dell’evento – ricostruisce il portavoce dell’associazione per il diritto alla vita, Jacopo Coghe – si è radunata nella stessa piazza una contro-manifestazione non autorizzata composta da centri sociali, collettivi femministi e i consiglieri comunali Giulia Bernagozzi e Mery De Martino del Pd e Detjon Begaj della Coalizione Civica.
In un primo momento i contro-manifestanti hanno iniziato a disturbare la proiezione urlando con un megafono insulti come ‘bastardi’, ‘pezzi di m...’, ‘vaff..’, per poi avvicinarsi al palco lanciando volantini e preservativi contro i presenti e tentando addirittura di manomettere i cavi di alimentazione".
A quel punto sono intervenute le forze dell’ordine a tutela del palco e dei Pro Vita, ai quali si sono uniti il neo-eurodeputato di Fratelli d’Italia Stefano Cavedagna, il consigliere comunale di FdI Francesco Sassone e il capogruppo della Lega Matteo Di Benedetto.
"È inaccettabile che una associazione non possa manifestare pubblicamente il suo pensiero senza essere aggredita da chi si professa ‘democratico’ – attacca Cavedagna –. Oltre ad alcuni urli diretti a noi, è partito il coro ‘le sedi dei provita si chiudono col fuoco, ma con i provita dentro sennò è troppo poco’, rivolto alla nostra direzione. Una evidente minaccia di morte. Ancora più grave che fossero presenti Meri de Martino e Detjon Begaj".
Ma dalla Giunta viene espresso, in una nota, "sdegno per chi usa gli spazi della democrazia per veicolare intolleranza e attaccare la salute e l’autodeterminazione delle donne. Bologna grazie ai suoi movimenti femministi, per i diritti civili e laicità dello Stato nei servizi pubblici è da sempre schierata a favore della libertà di scelta delle donne sul proprio corpo, esprimiamo il nostro sostegno alle cittadine e ai cittadini che stanno manifestando il loro dissenso alla campagna di Pro Vita".