MATTEO ALVISI
Cronaca

Film Pro Vita proiettato in piazza a Bologna: urla e minacce, scoppia la polemica

Bagarre in piazza XX Settembre. FdI: "Noi intimiditi". La giunta: "Sostegno a chi manifesta il dissenso"

La polizia in piazza XX Settembre per evitare che la situazione degenerasse

La polizia in piazza XX Settembre per evitare che la situazione degenerasse

Bologna, 19 luglio 2024 – Scoppia la polemica per la manifestazione contro l’aborto indetta da Pro Vita & Famiglia che ha trasmesso - su un maxischermo collocato in Piazza XX Settembre - il video ‘Baby Olivia’, prodotto dall’associazione pro-life americana Live Action che mostra l’origine e lo sviluppo della vita umana nel grembo materno dal concepimento alla nascita. Minacce, grida e uno scontro verbale che si è esteso alla politica cittadina.

“Poco dopo l’inizio dell’evento – ricostruisce il portavoce dell’associazione per il diritto alla vita, Jacopo Coghe – si è radunata nella stessa piazza una contro-manifestazione non autorizzata composta da centri sociali, collettivi femministi e i consiglieri comunali Giulia Bernagozzi e Mery De Martino del Pd e Detjon Begaj della Coalizione Civica.

In un primo momento i contro-manifestanti hanno iniziato a disturbare la proiezione urlando con un megafono insulti come ‘bastardi’, ‘pezzi di m...’, ‘vaff..’, per poi avvicinarsi al palco lanciando volantini e preservativi contro i presenti e tentando addirittura di manomettere i cavi di alimentazione".

A quel punto sono intervenute le forze dell’ordine a tutela del palco e dei Pro Vita, ai quali si sono uniti il neo-eurodeputato di Fratelli d’Italia Stefano Cavedagna, il consigliere comunale di FdI Francesco Sassone e il capogruppo della Lega Matteo Di Benedetto.

"È inaccettabile che una associazione non possa manifestare pubblicamente il suo pensiero senza essere aggredita da chi si professa ‘democratico’ – attacca Cavedagna –. Oltre ad alcuni urli diretti a noi, è partito il coro ‘le sedi dei provita si chiudono col fuoco, ma con i provita dentro sennò è troppo poco’, rivolto alla nostra direzione. Una evidente minaccia di morte. Ancora più grave che fossero presenti Meri de Martino e Detjon Begaj".

Ma dalla Giunta viene espresso, in una nota, "sdegno per chi usa gli spazi della democrazia per veicolare intolleranza e attaccare la salute e l’autodeterminazione delle donne. Bologna grazie ai suoi movimenti femministi, per i diritti civili e laicità dello Stato nei servizi pubblici è da sempre schierata a favore della libertà di scelta delle donne sul proprio corpo, esprimiamo il nostro sostegno alle cittadine e ai cittadini che stanno manifestando il loro dissenso alla campagna di Pro Vita".