REDAZIONE BOLOGNA

Fiaccolata per l'Ucraina a Bologna, Morandi canta contro la guerra / Video

Una folla di luci e preghiere in piazza Maggiore ha intonato 'C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones'. Alcuni manifestanti, verso la fine dell'evento, hanno bruciato alcune immagini raffiguranti Putin

Bologna, 25 febbraio 2022 - Era un inno contro la guerra quando è stata scritta, lo torna ad essere oggi, dal palco di piazza Maggiore a Bologna. "C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones...", intona Gianni Morandi (video) accompagnandosi con la chitarra. E' una marea di luci quella che occupa piazza Maggiore durante la fiaccolata contro la guerra (video). Una marea di persone, circa diecimila (foto), che chiedono lo stop immediato all'invasione dell'Ucraina.

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Immagini bruciate di Putin a Bologna (foto Dire)
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E mentre l'evento volgeva al termine, alcuni manifestanti hanno dato fuoco alle immagini raffiguranti il presidente russo Vladimir Putin, a ribadire la contrarietà all'invasione in Ucraina. Il gesto è venuto da un gruppo di origine ucraina che ha anche intonato una canzone in lingua e ringraziato Bologna e l'Italia per la solidarietà.

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Sul palco anche il cardinale Matteo Zuppi che ha citato la guerra in Vietnam dicendo poi: "Sono contento che dopo ci sarà uno che era un ragazzo allora ed è ancora un ragazzo e che ci canterà ancora una volta che 'c'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones...'. E noi dobbiamo pensare a quei tanti ragazzi costretti ad ucciderne altri", ha aggiunto l'arcivescovo. "Quello che non pensavamo guerra - sottolinea il porporato - si è manifestata. Non esiste una guerra a bassa intensità, la guerra ci minaccia tutti. Per questo non siamo neutrali, ma siamo dalla parte della pace. Non accettiamo la logica delle armi".

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L'appuntamento è stato promosso dal Portico della pace con l'adesione di decine di realtà cittadine. "Putin non ti lasceremo mai fare la guerra in santa pace", dice dal palco lo scrittore Alessandro Bergonzoni in uno dei primi interventi, proponendo un "green pax" contro le guerre: "Vogliamo la terza pace mondiale", ha aggiunto.

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Hanno partecipato anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, assieme a tantissimi primi cittadini della provincia: sono oltre quaranta i Comuni rappresentati in piazza Maggiore. C'è anche Oksana Lyniv, la direttrice musicale del Teatro comunale di Bologna, nata in Ucraina, che ieri si è scagliata con violenza e dolore contro la guerra e Putin. Lyniv è salita sul palco assieme a Lepore. 

In seguito sono intervenuti la vicepresidente della Regione, Elly Schlein, il rettore del'UniBo, Giovanni Molari, il presidente dell'Unione delle comunità islamica d'Italia (Ucoii), Yassine Lafram. "Questa comunità si è sempre mobilitata contro ogni forma di sopruso e anche oggi diciamo no all'invasione dell'Ucraina", ha detto dal palco Lepore, che ha poi annunciato l'incontro di lunedì con il prefetto per discutere un piano per l'accoglienza dei profughi in cui Bologna è decisa a fare la propria parte.

Diecimila persone a Bologna per chiedere lo stop alla guerra in Ucraina (Schicchi)
Diecimila persone a Bologna per chiedere lo stop alla guerra in Ucraina (Schicchi)

"La bandiera dell'Ucraina - promette Lepore - sventolerà su Palazzo d'Accursio per chiedere all'Europa di intervenire per far cessare le ostilità. Dobbiamo trasformare i carri armati in aratri. Come è accaduto per Patrick Zaky la determinazione dei bolognesi sarà al fianco della pace e della giustizia". 

Tra gli ultimi a salire sul palco, l'ex premier Romano Prodi, che ha ceduto alle insistenze degli organizzatori. L'evento di stasera "è importante perché sono venuti da soli, è una manifestazione organizzata in modo leggerissimo, proprio perché è un sentimento forte", afferma Prodi prima di prendere il microfono. "Non si poteva mancare".