"Diffondere la consapevolezza degli effetti positivi della scienza medica sulla salute è necessario". Il professor Fabio Roversi-Monaco, padre del Festival della Scienza Medica – ideato nel 2015 con il sostegno della Fondazione Carisbo – e oggi presidente della Commissione tecnico-Scientifica della kermesse, apre così la ’tre giorni’ sulla scienza medica, dal 24 al 26 novembre, che taglia il traguardo della sua decima edizione.
Cosa ci si deve aspettare?
"Il traguardo più importante è stato il primo e di seguito i nove traguardi successivi fino alla decima edizione, supportata dalla Fondazione Carisbo che quest’anno promuove direttamente la rassegna. Saranno presenti in città numerosi ospiti di fama internazionale, tra cui due Premi Nobel per la Medicina, che terranno la loro lectio magistralis domenica 24 novembre: il primo è Paul Nurse, Premio Nobel nel 2001, che ci illustrerà ‘che cos’è la vita’, e il secondo è Michael Rosbash, Premio Nobel nel 2017, che interverrà sul tema del ciclo circardiano".
Il programma verte su comunicazione e salute. Può aiutarci a capire meglio?
"Il tema è essenziale. In un mondo sempre più dominato dai mezzi di comunicazione, diffondere la consapevolezza degli effetti positivi sulla salute individuale e collettiva prodotti dalle corrette informazioni sugli sviluppi della scienza medica, è l’antidoto più efficace contro la diffidenza e lo scetticismo, talvolta indotti dall’enfatizzazione di disfunzioni e carenze dei servizi sanitari. Una comunicazione chiara e culturalmente sensibile è la base per migliorare la qualità dell’erogazione dei servizi sanitari e per aumentare la soddisfazione dei pazienti".
Un tema più che mai attuale, nel mondo dei social, delle fake news e della perdita di autorevolezza delle fonti mediche.
"La corretta informazione deve passare dalle pubbliche istituzioni e dai media, ma anche dallo scambio tra i singoli cittadini: è importante, nel contrastare le fake news, far valere l’importanza di un messaggio autorevole e corretto. La pandemia è stata maestra in tal senso: ha mostrato come la distorsione delle informazioni produca polarizzazioni dannose sulla tutela della salute e, di conseguenza, sfiducia e malcontento verso il sistema sanitario".
Due anni fa ha ricevuto la laurea ad honorem per "il suo impegno a favore della medicina, nei suoi aspetti organizzativi, didattici e culturali". In cosa riconferma questo impegno l’edizione 2024 del festival?
"Nella sua apertura, come di tradizione in questi 10 anni, a un pubblico vasto. Un’apertura che ribadiamo attraverso la totale gratuità di tutti gli appuntamenti. Il Festival spazia dal rapporto tra ambiente, clima e salute a quello tra salute e alimentazione, fino agli influssi delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale. Non mancheranno inoltre momenti di attenzione alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne con la lettura della presidente della Fondazione Onda e intervalli musicali".
Il suo impegno proseguirà anche nei prossimi anni?
"Certamente nel prossimo biennio, così da continuare a offrire alle istituzioni ed ai cittadini momenti di confronto libero e di alto livello".