Bologna, 13 novembre 2021 - Agenti immobiliari, assicuratori, un impresario della moda, un notaio, poi architetti, imprenditori immobiliari, un proprietario di un’agenzia di nautica, avvocati, un ex appartenente alle forze dell’ordine in congedo, qualche sportivo , un medico, un dentista, un sindacalista. Nomi, numeri di telefono, indirizzi, frequentazioni. Poi locali, tanti. I più ’in’ della città e del suo hinterland. Tutti messi nero su bianco in lunghe testimonianze davanti al pubblico ministero Stefano Dambruoso e ai carabinieri del Nucleo Investigativo che dall’inchiesta madre sui festini di Villa Inferno – a Pianoro con la presenza di una minorenne; 15 imputati che l’11 gennaio torneranno davanti al gup per il prosieguo dell’udienza preliminare – ora stanno scavando a fondo in un nuovo fascicolo che ipotizza i reati di spaccio e favoreggiamento della prostituzione . Con persone, stando a quanto trapela, già finite sul registro degli indagati.
Stralcio
Così la ’partecipata’ dell’inchiesta madre fa il salto di qualità e sotto la lente finiscono i festini a base di sesso e cocaina nelle ville della ‘06Bolobene’. E come per la prima indagine, quando a scoperchiare il pentolone con le sue denunce fu una minorenne oggi parte lesa nel processo, a dare vita a questo nuovo filone sarebbe ancora una ragazza (maggiorenne) ascoltata alla fine dello scorso anno – l’atto è depositato nel primo fascicolo, da quello poi lo stralcio – quando si presentò spontaneamente in caserma per riferire una serie di circostanze ritenute d’interesse. Perché dopo gli arresti di Villa Inferno (settembre 2020) nell’ambiente della movida c’era molta preoccupazione e, come avrebbe precisato la donna, nessuno voleva approfondire l’argomento per paura che qualcuno spifferasse. Lei nella villa di Davide Bacci, "dove la droga – disse la minorenne dell’indagine originaria – si trovava dappertutto", ci finì in un’occasione. Una festa con tanta gente, soprattutto uomini e qualche ragazza molto giovane vestita in maniera succinta, dove però non vide rapporti sessuali o assunzione di stupefacenti, anche se avrebbe percepito uno stato di alterazione degli ospiti e notato qualche resto di ’neve’ su alcuni piatti della cucina. La testimone – seguita poi da altre già sentite dagli inquirenti – inizierà a raccontare il ’livello superiore’.
Dentro le ville
Ovvero i festini nelle ville di facoltosi bolognesi dove ci sarebbe stato chi per denaro (80 euro) avrebbe offerto cocaina o una ragazza da far trovare direttamente in casa. I primi ritrovi avvenivano nei locali alla moda di Bologna, molti del centro, altri sui colli, altri ancora nel primo hinterland. Da qui le serate/nottate proseguivano in abitazioni private frequentate da vari professionisti e dove si consumava droga e si faceva sesso. In un’occasione la ragazza avrebbe partecipato a un’orgia in uno dei festini citati. Alcune delle avvenenti ospiti da inviare alle feste sarebbero state ’reclutate’ su una specifica chat e per farlo vi sarebbe stata pure una persona appositamente incaricata.
L’indagine
Insomma, una serie di circostanz e e fatti dettagliatissimi, con nomi e cognomi dei presenti agli incontri, alle feste, nei locali. Chi faceva uso di polvere bianca, chi avrebbe sborsato denaro, chi preso parte a orge. Da qui, dunque, sono partiti i carabinieri incaricati immediatamente dalla Procura di raccogliere generalità, attività lavorative, relazioni, fonti di reddito e molto altro di ognuno delle persone citate dalla fonte. Oltre una trentina quelle già sentite a sommarie informazioni in un’indagine che va avanti a spron battuto e che vedrebbe già più di un nome iscritto nel registro degli indagati. E che anche nelle ultime ore si è arricchita di nuove testimonianze.
CronacaCocaina, sesso e locali: "Così funzionano i festini a Bologna"