Bologna, 19 nocembre 2021 - La verità sulle feste tra adolescenti sui Colli, a baso di sesso e droga, potrebbe arrivare presto da telefonini e pc. E a ’guardare’ nelle memorie di quegli apparecchi, sequestrati agli indagati dell’inchiesta che ipotizza i reati di spaccio e prostituzione minorile, sarà il perito forense Luca Mercuriali (il 30 il conferimento dell’incarico dell’accertamento non ripetibile).
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LE ACCUSE
Una vicenda delicatissima, ancora tutta da dipanare. E molto complessa, vista anche la reticenza di alcune parti lese nel raccontare quello che accadeva all’interno delle ville sui Colli tra cocaina e sesso. Cinque le ragazzine che oggi hanno 17 (quattro di loro) e 18 anni e che, secondo le accuse, sarebbero state indotte alla prostituzione "dall’anno 2020 e nell’attualità". Cinque anche gli indagati che a vario titolo devono rispondere pure di spaccio: due neodiciottenni, poi 20, 22 e 46 anni. Quest’ultimo, un autista che solitamente portava a scuola una delle giovani, stando agli addebiti si sarebbe attivato anche per consegnare la droga alle feste, sfruttando il suo lavoro, visto che durante le notti dello scorso inverno, in pieno lockdown, le auto blu potevano circolare senza il rischio di essere controllate.
IL FASCICOLO
I carabinieri della Bologna Bertalia e la Procura (inizialmente coinvolta anche quella minorile) partirono dal malore di una giovanissima al termine di una serata a base di droga, tutto denunciato dalla madre. Il primo a finire nella rete fu un bolognese, all’epoca di 17 anni, residente in una villetta di via San Mamolo dove in più occasioni la ragazzina (che con lui aveva una relazione) e altri amici si sarebbero trovati per fare serata. Tra quelle quattro mura venne ritrovata una modica quantità di droga sintetica, uno zero virgola che lo portò all’accusa di detenzione a fine di cessione di sostanza all’amica (indagine che è stata chiusa alcune settimane fa, mentre il suo nome compare anche nel fascicolo ’gemello’).
SEQUESTRI
Nei giorni scorsi nuove perquisizioni nelle abitazioni degli indagati (difesi dagli avvocati Malmusi, Bruzzi, Santagata, Bonetti, Zucchelli) dove sono stati sequestrati altri apparecchi ritenuti d’interesse investigativo. Quelli che ora verranno analizzati alla ricerca di fotografie, video, chat, messaggi che potrebbero spiegare la dimensione delle serate proibite, ma soprattutto permettere di capire chi portava droga di ogni tipo e da dove proveniva. Nella vicenda è indagata anche la minore che diede inizio a tutto dopo il malore, iscritta in un fascicolo per maltrattamenti verso la madre.