Bologna, 19 aprile 2024 – La festa per il 25 Aprile si farà in via del Pratello. Il Comune da mesi è al lavoro con la Prefettura e ha già messo a punto il piano per fare sì che ci siano meno ricadute possibili", come ricorda il capo di gabinetto Matilde Madrid. Ieri mattina l’ultimo sopralluogo in zona. L’ordinanza di Palazzo d’Accursio è attesa in giornata e riguarderà le vie: del Pratello, Pietralata, Calari, del Borghetto, San Valentino, Santa Croce, de’ Coltellini, San Rocco, tutte le radiali e piazza San Francesco. La manifestazione organizzata da Pratello R’esiste quest’anno durerà un’ora in più e si concluderà alle 20: ai pubblici esercizi che somministrano bevande e alimenti al pubblico, così come ai circoli privati, sarà imposto lo stop alla vendita dallle 20 fino alla mattina. Il modello adottato lo scorso anno, insomma, sarà replicato: sarà vietato l’asporto di bevande in vetro o lattina dalla mattina, anche nelle vie Sant’Isaia e San Felice.
Piazza San Francesco sarà ancora una volta blindata. Altolà ad alcol in vetro e a contenitori vari, così come a bonghi, chitarre e altri strumenti musicali. Ci saranno transenne e controlli, mentre non è chiaro se saranno utilizzati strumenti conta-persone sulla falsariga di quanto visto ad Halloween in piazza Aldrovandi. Un’altra preoccupazione riguarda i vespasiani a cielo aperto: su questo Palazzo d’Accursio ha garantito una rinnovata presenza di bagni chimici, almeno "due in più". L’auspiscio è evitare scene come quella di due anni fa, quando un avventore travestito da spiderman è stato immortalato appeso al portone della basilica di San Francesco, o le solite distese di rifiuti e bottiglie. Elementi che avevano spinto Stefano Cavedagna, capogruppo di Fratelli d’Italia, a proporre di spostare altrove la festa. Una proposta, però, rigettata dal Comune. Anche perché per l’evento da tempo è aperto il dialogo aperto con la Prefettura e con il Quartiere, che ha dato l’ok.
“Abbiamo chiesto al Comune di spostare la manifestazione in un luogo più idoneo, fuori dal centro abitato – sintetizza Cavedagna –. È un evento che crea solo degrado e problemi ai residenti, con persone che urinano sui muri delle case: non è una commemorazione come alcuni dicono. Le commemorazioni ufficiali sono ben altra cosa rispetto a questo evento, che costringe i cittadini a dover rimanere rinchiusi o scappare da casa propria".