MONICA RASCHI
Cronaca

Febbre alta, tanti casi: "Ma non è influenza. Colpa di virus e batteri. E si stanno rafforzando"

Pierluigi Viale, direttore Unità operativa Malattie infettive del Sant’Orsola "Covid e mascherine li avevano bloccati: ora sono tutti in ripresa"

Pierluigi Viale, direttore Unità operativa Malattie infettive del Sant’Orsola "Covid e mascherine li avevano bloccati: ora sono tutti in ripresa" .

Pierluigi Viale, direttore Unità operativa Malattie infettive del Sant’Orsola "Covid e mascherine li avevano bloccati: ora sono tutti in ripresa" .

Bologna, 20 settembre 2024 – Febbre molto alta che va avanti per giorni, non si abbassa e colpisce anche persone giovani e sane. Non si tratta di influenza, che non ha fatto ancora la sua comparsa nel nostro Paese, ma di virus e batteri che erano scomparsi nel periodo del Covid e che ora stanno ricomparendo più aggressivi di prima.

Cosa sta succedendo?

"Il Covid si era impossessato dell’interno ecosistema, ora stiamo vivendo una fase post, in cui tutte le altre popolazioni virali e batteriche che erano quasi scomparse perché mettevamo le mascherine e il Covid aveva occupato l’intero sistema microbico, stanno riprendendo il loro posto nel mondo – risponde Pierluigi Viale, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive del Sant’Orsola –. Quindi c’è una ripresa di tutta una serie di infezioni virali che si erano sopite per quattro anni. Periodo nel quale abbiamo, probabilmente, perso un po’ di competenze immunologiche".

È corretto dire che ci sono tipologie di virus in circolazione che prima era difficile incontrare?

"Ci sono virus, che in passato erano piuttosto rari, che hanno acquisito connotazioni epidemiologiche molto più significative: virus sinciziale, rotavirus, enterovirus, rinovirus, coronavirus non Covid stanno vivendo una fase una fase di grande replicazione e trovano tanti ospiti in cui possono generare la malattia".

Il fatto di essere passati improvvisamente dal caldo al freddo, quanto incide?

"Con il caldo avevamo un grande sviluppo di antropodi, quindi zanzare, mosche quindi stiamo prendendo la coda delle malattie portate da questi insetti: West Nile, virus Toscana, Leishmania, che sono malattie con maggiore incidenza nei mesi estivi. La stesse Dengue che è un malattia solitamente di importazione, in questo momento ha un focolaio autoctono nelle Marche con venti casi".

Riusciamo a curare con facilità queste malattie?

"Ormai abbiamo uno screening che utilizziamo sui pazienti che identificano tutta una serie di patogeni e spesso riusciamo a dare loro un nome e un cognome. Nella maggioranza dei casi sono infezioni ad andamento benigno che si autolimitano nel giro di una decina di giorni, per le quali facciamo terapie sintomatiche. Certamente per il sistema sanitario è un impegno".

Per quanto riguarda l’influenza che cosa ci dobbiamo aspettare, considerata anche la mutazione A/H3N2?

"I virus influenzali mutano come tutti gli altri. Mutazione permutazione, generare un virus più aggressivo è biologicamente possibile. Qual è la soluzione a di fronte a questo che è un evento ineludibile? Semplice: bisogna ridurre la circolazione del virus vaccinandosi. Siamo riusciti a convivere, un anno e mezzo, con il Covid perché ci siamo vaccinati. Perché la paura della morte ha indotto a un alto tasso di vaccinazione. Dell’influenza, invece, nessuno ha paura".

Pensa che ci saranno difficoltà a vaccinare le persone contro l’influenza?

"Credo che anche quest’anno la campagna vaccinale sarà faticosa, dovremo trovare astuzie per convincere la gente a vaccinarsi. L’altro strumento preventivo è avere coscienza della propria condizione, quindi se si hanno sintomi respiratori e deve andare al supermercato, si mette la mascherina. Queste sono le uniche due strade. Una cosa è certa: se in Italia, su 60 milioni di persone che ne fossero 40 che si vaccinano, il virus non troverebbe spazio per mutare perché la memoria immunologica riduce la circolazione del virus, quindi anche la possibilità di creare varianti più aggressive".