di Paola Giovannini
In via Jussi, al numero 12, due vetrine brillano più di ogni altra: sono quelle di Fazioli. Non solo perché vi sono esposti gioielli ma perché si festeggia un avvenimento speciale: le nozze di diamante, sessant’anni. E un traguardo così significa che si è lavorato bene.
Mario Fazioli aprì il negozio nell’ottobre 1962. Aveva 24 anni, tanta voglia di fare, sapeva riparare orologi.
Nello stesso anno mise su famiglia, si sposò con Bruna e in tre anni ebbero tre figli: Claudio, Carlo, Cristina.
A 84 anni, la signora Bruna lavora ancora in bottega con Carlo e Cristina. Mario, dopo avere insegnato ai figli il mestiere, lasciò a loro il negozio e si dedicò a inventare e brevettare piccoli macchinari per orologeria. Oggi coltiva un pezzo di terra in val di Zena.
"Quando aprimmo – dice la signora Bruna – a San Lazzaro c’erano tre gioiellerie. Oggi ci sono i centri commerciali. Negli anni Ottanta e Novanta c’era più benessere".
A sei anni Carlo andava già in negozio a curiosare, gli piaceva smontare i meccanismi degli orologi. Ora ne conosce tutti i segreti. Appesa a una parete del negozio c’è una bici da corsa, ogni tanto si fa una bella pedalata, spiegando che è la sua valvola di sfogo.
"Oggi, quando le persone vengono a vedere, si sono già informati su internet – racconta Carlo –. Noi cerchiamo di spiegare quello che vendiamo. Ora è di moda il vintage".
"Siamo una gioielleria ’media’ – spiega ancora Cristina, addetta alla vendita –. La nostra clientela è meravigliosa, si fida di noi, ci ha scelto negli anni per le ricorrenze familiari importanti: battesimo, matrimonio, laurea, l’anello di fidanzamento. Queste cose non sono cambiate. Ci sono poi nuovi materiali, il nostro è un settore che va sempre avanti".
Un anno fa in negozio è arrivato Filippo, ventun anni, figlio di Carlo, e anche lui ha cominciato a smontare gli orologi con pinzette, giraviti, punzoni.
"Per ora lavoro sugli orologi a pila, però adesso sto riparando questo orologio a pendolo – racconta –. Ho fatto il liceo scientifico, ma mi piace lavorare con le mani".
Insomma, il futuro del negozio sembra assicurato.