CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Giovanni Favia assolto in appello: “Non diffamò Casaleggio Associati”

Il ristoratore ed ex esponente del Movimento 5 Stelle era stato condannato in primo grado dopo la querela per un articolo apparso su ‘Il Tempo’ nel 2014 dove aveva definito come ‘poco chiari’ i rapporti economici tra il blog di Grillo e la Casaleggio Associati

Il ristoratore ed ex esponente del Movimento 5 Stelle è stato assolto in appello dal reato di diffamazione contro la Casaleggio Associati

Il ristoratore ed ex esponente del Movimento 5 Stelle è stato assolto in appello dal reato di diffamazione contro la Casaleggio Associati

Bologna, 14 ottobre 2024 - La Corte d’Appello di Roma ha assolto con formula piena Giovanni Favia, condannato nel 2019 in primo grado per diffamazione a 500 euro di multa e al risarcimento di 15mila euro alle parti civili (Davide Casaleggio e Casaleggio Associati).

Il ristoratore ed ex esponente del Movimento 5 Stelle era accusato in seguito a una querela della Casaleggio Associati, per un articolo apparso sul giornale ‘Il Tempo’, il 4 aprile 2014. Favia aveva definito come poco chiari i rapporti economici tra il blog di Grillo e la Casaleggio Associati.

Nell'ambito del procedimento la Casaleggio aveva ottenuto anche il sequestro di un conto corrente di Favia, a garanzia del pagamento dei risarcimenti. Contro la sentenza del tribunale di Roma ha proposto appello il difensore di Favia, l’avvocato Francesco Antonio Maisano, rilevando che l'articolo era "assolutamente pertinente e legittimo in quanto diretta espressione del diritto di critica politica”.

Favia aveva anche rinunciato alla prescrizione che, nel frattempo, era maturata. "A distanza di 10 anni otteniamo dalla Corte d'Appello di Roma una sentenza di assoluzione totale che ristabilisce la verità delle cose. Giovanni Favia ha operato in piena legittimità nell'ambito della critica politica e l'ingiusta condanna di primo grado è stata completamente travolta. Siamo soddisfatti anche se c'è voluto molto, troppo, tempo per ottenere giustizia".

Lo stesso ex esponente del Movimento 5 Stelle ha commentato la sentenza con un lungo post pubblicato sul suo profilo Facebook: "Da quando ho iniziato – scrive – a far politica a oggi, ovvero 15 anni fa, ho subito più di una denuncia all'anno e ho dovuto affrontare diversi processi. Principalmente sono stato denunciato da altri partiti, dall'amministrazione comunale e statale e da alcune grandi imprese. Lo scopo è sempre stato quello di mettermi a tacere, di intimidirmi. A tutto ciò si sono aggiunte denunce in ambito privato anche quelle in qualche modo collegate alla mia immagine pubblica. Con l'assoluzione di oggi si chiude l'ultimo processo pendente. Anche qui, assolto con formula piena”.

E ancora: "Mi furono bloccati 15mila euro in un processo viziato da un giudice di primo grado che decise di condannare la verità. Casaleggio me li dovrà ridare con gli interessi. Ora giustizia è fatta, ma se non avessi iniziato un percorso da piccolo imprenditore grazie al quale sono riuscito a pagarmi le spese legali in tutti questi anni, sarei finito male. Malissimo. Sono pertanto a chiedermi se sia normale in uno stato democratico che un semplice cittadino possa venire distrutto da soggetti senza scrupoli che ti inondano di querele intimidatorie. Mai, in nessuna delle querele che ho ricevuto, vi erano le prove o le evidenze di un reato. Mai. Eppure ho dovuto affrontare tanti processi inutili, che mi hanno sfibrato, stancato e tolto energie. Ma non la voglia di dire la mia e nemmeno sono mai riusciti nell'intento di intimidirmi”.