MASSIMO VITALI
Cronaca

Fabio Bazzani, cuore rossoblù: "Il Bologna tornerà in Europa"

L’ex calciatore e allenatore tra le stelle dell’ultima puntata del talk show organizzato dal nostro quotidiano

Fabio Bazzani, 48 anni, ex calciatore

Fabio Bazzani, 48 anni, ex calciatore

"Non me ne vogliano le altre piazze che ho conosciuto e che mi hanno lasciato tutte ottimi ricordi, ma l’aria che si respira a Bologna a livello di amore per le proprie squadre è speciale e unica".

Parole di Fabio Bazzani, uno che le parole le dispensa ogni settimana con saggezza dagli schermi di Dazn, la piattaforma televisiva su cui l’ex attaccante di Venezia, Perugia, Sampdoria e Lazio commenta le partite di serie A. Bazzani è uno dei pezzi forti dell’ultima puntata di Bar Carlino, che va in scena oggi alle 18 in diretta tv e social dal salotto della Pasticceria Neri in via Saragozza 81, succoso antipasto della sfida di Champions League che a Lisbona vedrà il Bologna sfidare lo Sporting. Bazzani, 48 anni e i natali alla Croce di Casalecchio, in carriera non ha mai indossato la maglia del Bologna. In compenso da sempre è un innamorato perso della Fortitudo, che segue in ogni partita. Bazzani, il Bologna questa notte chiude la sua avventura in Champions.

"E sono sicuro che lo farà onorando la partita, nonostante sia già aritmeticamente fuori. Del resto tutto il cammino è stato più che dignitoso, in linea col percorso di crescita della squadra. Ci sono state delle inevitabili difficoltà iniziali ma anche le ultime due partite, il pareggio in casa del Benfica e la vittoria al Dall’Ara col Borussia Dortmund, che hanno certificato che in questa coppa il Bologna ci può tranquillamente stare".

Intende dire che il club rossoblù può tornarci anche il prossimo anno?

"Beh, quello che sta facendo oggi la squadra in campionato testimonia che questo club ha tutte le carte in regola per ambire di nuovo a giocare in Europa. In quale coppa lo vedremo alla fine".

Da bolognese le pesa non aver mai indossato la maglia rossoblù?

"Cambierei il verbo: pesato no, ma mi è un po’ dispiaciuto, questo sì. Sarebbe stato bello, con addosso la maglia del Bologna, regalare qualche gioia ai tanti miei amici che al Dall’Ara vanno in curva".

Anche lei è cresciuto in una curva: quella della Fortitudo. "Ho l’abbonamento alla Effe da quarant’anni, sono cresciuto sui gradoni della Fossa e da quel mondo non mi sono mai staccato. Quando giocavo in altre squadre combinavo i ritorni a casa pur di vedere le partite, oggi non ne salto una. La cosa bella è che adesso vivo questo amore per la Effe con lo stesso entusiasmo di quando ero un ragazzino".

Potere dello sport.

"Ma soprattutto di come si vivono le passioni sportive in questa città: qui si creano simbiosi uniche tra i tifosi e le proprie squadre. Basta vedere quello che succede ogni volta che metti piede al Dall’Ara: sciarpe, maglie, bandiere, un attaccamento ai colori pazzesco. E fate bene voi a raccontare, attraverso Bar Carlino, questa storia di amore reciproco tra la città e le sue realtà sportive più importanti". Già, stava dimenticando la Virtus.

"Da ragazzi ogni domenica partivamo in un gruppetto di dieci dalla Croce di Casalecchio per raggiungere a piedi il Dall’Ara. Poi, dopo la partita, chi andava a vedere la Virtus e chi, come me, la Fortitudo. Amici ma anche rivali: bellissimo".

Trovo stucchevole l'ennesima polemica degli esercenti, che ogni volta che succede qualche cosa, oltre al solito e molto remunerativo tran tran, dipingono scenari da tragedia. E' stato così con il covi