Ezio Cesarini viene fucilato dai fascisti il 27 gennaio 1944 a Bologna: giornalista, non si era mai piegato al regime e per questo pagò con la vita. È il primo dei quattro giornalisti martiri della libertà di stampa, caduti durante la seconda guerra mondiale. Per ricordare la sua figura a 80 anni di distanza, inquadrandola nella storia bolognese e della Resistenza di quegli anni, "e con l’obiettivo di rendere omaggio a chi si è battuto per la libertà di stampa sempre con la schiena dritta", l’Associazione della stampa Emilia Romagna ha organizzato il convegno ‘Ezio Cesarini, giornalista antifascista. Etica e deontologia dell’informazione, che si terrà oggi, dalle 9 alle 13, nell’aula magna del complesso di Santa Cristina, che oanche la lapide in ricordo di Cesarini realizzata dal sindacato e recuperata dai giornalisti del Carlino. All’incontro parteciperanno, tra gli altri, Agnese Pini, direttrice QN, il Resto del Carlino, iI Giorno, La Nazione) e Anna Cesarini, nipote di Ezio.
CronacaEzio Cesarini, fucilato dal regime: oggi gli 80 anni della sua morte