Ezio Bosso morto, Bologna in lutto per il Maestro coraggioso e ispirato. "Era unico"

Il compositore si è spento dopo anni di malattia. Merola: "La città non sempre ha ricambiato il suo amore". La sala concerti del Manzoni porterà il suo nome

Bologna, 15 maggio 2020 - La sala concerto del teatro Auditorium Manzoni sarà intitolata a Ezio Bosso. Questo è il primo segno di riconoscimento che la città di Bologna ha già voluto tributare al grande compositore, direttore d'orchestra e pianista che si è spento oggi nella sua casa di Bologna (non lontano dal teatro Comunale) "a causa del degenerare delle patologie che lo affliggevano da anni", ha fatto sapere il suo ufficio stampa in un comunicato.

Bosso lottava con una patologia degenerativa che ha sempre affrontato con grande coraggio e con il sorriso e l'ironia di chi ama fortemente quello che fa. Il mondo della cultura, non solo bolognese, è in lutto per la scomparsa di un grandissimo musicista che ha saputo comunicare la bellezze della musica 'alta' al grande pubblico.

Bosso si è esibito più volte in piazza Maggiore, in occasione della Reunion organizzata dall'Università di Bologna per radunare tutti gli ex alunni dell'Alma Mater nel giugno 2015: in quell'occasione aveva anche composto e donato all'Università di Bologna, la sinfonia N.4 "Alma Mater", dedicata alla Magna Charta Universitatum, e poi in occasione del G7 dell'Ambiente (foto), il 5 giugno 2017. 

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"Sia i familiari che la sua famiglia professionale, chiedono a tutti il massimo rispetto per la sua privacy in questo momento sommamente personale e intimo: l'unico modo per ricordarlo è, come sempre è stato e come sempre ha ribadito il Maestro, amare e proteggere il grande repertorio classico a cui ha dedicato tutta la sua esistenza e le cui sorti in questo momento così difficile sono state in cima ai suoi pensieri fino all'ultimo", si legge nella breve nota.

Le esequie si svolgeranno in forma strettamente privata. Bosso era molto legato a Bologna dove viveva ormai da diversi anni, partecipando alla vita artistica e culturale della città. Ma era anche strettamente connesso con Gualtieri, nel Reggiano, dove paese di cui dal 2012 era cittadino onorario per l’impegno che aveva dimostrato per il progetto di rinascita del teatro Sociale, riportato in vita da un gruppo di giovani, che di Bosso erano diventati molto amici

Lo strappo

Nel giugno 2017, Ezio Bosso venne nominato direttore principale ospite del teatro Comunale, un riconoscimento che venne offuscato da una fronda interna dei musicisti e costrinse il maestro alle dimissioni di Bosso.

La musica e la malattia

Nato a Torino il 13 settembre 1971, Bosso si era avvicinato alla musica già all'età di 4 anni. Nel 2011 era stato operato al cervello per l'asportazione di un tumore ed è stato anche colpito da una malattia neurodegenaritiva, una sindrome autoimmune. La malattia non ha mai fermato il suo amore per la musica: Ezio, infatti, ha continuato a suonare, comporre e dirigere. Nel settembre 2019, però, in seguito al peggioramento di una malattia neurodegenerativa, si era visto costretto a interrompere l'attività di pianista, avendo compromesso l'uso delle mani. "Non posso più suonare, smettete di chiedermelo", aveva dichiarato lo scorso settembre.

Bonaccini: "Artista unico e uomo straordinario"

"Un musicista apprezzato nel mondo e una persona splendida, un emiliano d'adozione che a Bologna - è il ricordo di Bonaccini - aveva deciso di impegnarsi anche per i tanti giovani che lo seguivano, per il Teatro Comunale, senza mai perdere il sorriso e la volontà di andare avanti nonostante la terribile malattia che lo affliggeva da tempo. Ci manchera'". "Voglio esprimere il cordoglio più sentito ai suoi cari a nome mio personale e di tutta la Regione. Pur in questo momento di profonda tristezza - conclude il presidente della Regione - resta l'orgoglio di averlo avuto qui, nella nostra comunita' regionale. Una presenza e una lezione indimenticabili. Grazie Maestro".

Il sindaco Merola: "Non sempre ricambiato da Bologna"

Appresa la notizia della scomparsa di Ezio Bosso, il sindaco di Bologna Virginio Merola ha voluto esprimere il più profondo cordoglio con queste parole: "Ezio Bosso è stato un compositore e un interprete straordinario. Ha amato Bologna e con questa città è stato generoso - non sempre ricambiato - dandole musica e momenti irripetibili. Per me è stato un amico e questo rende il dolore per la sua scomparsa ancora più forte. Siamo orgogliosi di avergli attribuito il Nettuno d'Oro nel 2015. Ciao Ezio, nessuno ti potrà dimenticare perché quello che hai lasciato è indelebile".

"Ci lascia un amico e un Maestro"

Il cordoglio della senatrice bolognese Michela Montevecchi, vicepresidente della commissione Cultura, alla notizia della morte dell'amico, eccezionale compositore e direttore d'orchestra, Ezio Bosso. “Sono sconvolta, ho appena appreso la notizia della morte di Ezio. Mi lascia un caro amico, una personalità straordinaria, un Maestro che ci ha insegnato a trasformare ciò che ci può abbattere in una forza eccezionale e coinvolgente. Un grande artista, compositore, direttore d'orchestra e un pensatore generoso e con una capacità di visione unica. Un infaticabile e vulcanico promotore della bellezza della Musica. Mi stringo alla famiglia e alla mia Bologna che oggi piange la perdita di un fondamentale punto di riferimento della Cultura italiana.” Stesse parole accorate dalla la senatrice Lucia Borgonzoni, responsabile del dipartimento cultura della Lega: "Addio a uno straordinario artista e a un coraggioso combattente. Anche la nostra Bologna, dove Ezio Bosso viveva, piange un grande uomo. Ciao Ezio, grazie per le emozioni che ci hai regalato. La tua musica, le tue parole e la tua forza rimarranno sempre con noi". 

"Scompare un angolo del nostro cuore"

"Per te la musica ci doveva insegnare la cosa più importante: ad ascoltare e ad ascoltarci l'un l'altro. Ciao Ezio caro, con te scompare un angolo del nostro cuore. Bologna piange te lo assicuro". Cosi' su Facebook l'assessore alla Cultura del Comune di Bologna Matteo Lepore ricorda Ezio Bosso.

L'Università

"Perdiamo un grande musicista e compositore che ha dato tanto non solo alla città di Bologna ma anche all'Università. Sono certo che la sua musica e il suo ricordo continueranno ad arricchire i nostri spazi e il nostro tempo, perché come ha affermato lo stesso Bosso in alcune occasioni in cui ho avuto piacere di conoscerlo: "La musica, tra le tante cose belle che offre, ha la caratteristica di essere tempo condiviso", è il ricordo del retore Francesco Ubertini.

“Con la morte di Ezio Bosso, io perdo un amico: ci volevamo bene e ci stimavamo. Ma perdiamo tutti. Perde l’Università, per la quale ha dato, perde Bologna, per la quale ha dato, perde il Paese, per il quale ha dato. Ci ha dato una grande lezione di amore per le cose belle, vere, giuste. Per la vita”, è il commmosso ricordo dell'ex rettore Ivano Dionigi che lo volle tra i protagonisti di Reunion.