GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

Export dell’Emilia-Romagna: "Nel 2024 crescerà ancora"

Il report di Sace: 85,5 miliardi in valore l’anno scorso. "Genera il 47% del Pil regionale"

Export dell’Emilia-Romagna: "Nel 2024 crescerà ancora"

Export dell’Emilia-Romagna: "Nel 2024 crescerà ancora"

L’Emilia-Romagna ha raggiunto nel 2023 il valore di 85,5 miliardi di esportazioni (+1,6% sul 2022), a fronte di una performance nazionale rimasta invariata. Il dato emerge nel "Doing Export Report 2024" di Sace e certifica l’importanza che per la regione ha l’internazionalizzazione. "Il 47% del Pil regionale è originato dall’export di circa 380mila imprese attive, di cui 21mila piccole e medie – spiega Francesca Corti, economista dell’ufficio studi Sace –. L’Emilia-Romagna è inoltre la seconda regione italiana per export con una quota di quasi il 14% sulle vendite nazionali complessive". Al top in regione per export, segnala il report, ci sono capoluogo e hinterland: la provincia di Bologna ha esportato nel 2023 beni per 20,6 miliardi (24,1% del totale). Al secondo posto ecco Modena (18,6 miliardi), seguita da Reggio Emilia (14 miliardi), in ultima posizione Parma (10 miliardi). "Per navigare con successo nel futuro – osserva Corti –, le imprese italiane dovranno adottare un approccio sempre più flessibile e dinamico che anticipi i cambiamenti e su questo la Regione è un fiore all’occhiello". In sintesi, Sace ha disegnato l’acronimo ‘sparkling’ per descrivere questa nuova era delle imprese: smart, proactive, agile, revolutionary, kinetic, leader, innovative, new e green. Il primo settore dell’export in Emilia-Romagna è la meccanica strumentale (28% e +12% rispetto al 2022), mentre hanno registrato un significativo rialzo anche le esportazioni di mezzi di trasporto (+6,8%), alimentari e bevande (+4,9%). In linea con la media regionale la crescita di tessile e abbigliamento (+1,9%), in calo le vendite di beni intermedi, quali gomma e plastica (-10%), prodotti in metallo (-11,9%) e chimica (-8,5%). Nel primo trimestre del 2024, la meccanica strumentale ha fatto però registrare un calo (-5,7%), in parte bilanciato dagli incrementi delle esportazioni dei mezzi di trasporto (+5,5%) e di alimentari e bevande (+6,4%). Nel report di Sace sono stati tenuti in considerazione fattori come l’intelligenza artificiale, le nuove tecnologie, la transizione Esg, i rischi geopolitici e il cambiamento climatico. E veniamo ai principali mercati dell’export emiliano-romagnolo. Germania, Stati Uniti e Francia sono le prime destinazioni delle esportazioni accogliendone il 35% circa, mentre il ritmo di crescita si attesta sopra la media in Regno Unito (+4,1%) e in Polonia (+2,1). Lontane geograficamente, ma non troppo sul piano dell’export, si distinguono anche la Corea del Sud (+7,3% nel 2023 e +6,8% nel primo trimestre 2024), il Messico (+6,3% e +1,7%) e gli Emirati Arabi Uniti (+8,6% e +23,1%). Tirando le somme, se il 2023 è stato tutto sommato positivo, non si può dire altrettanto dell’inizio del 2024: nel primo trimestre, infatti, le esportazioni regionali hanno segnato un calo del 3%, in linea con la media nazionale (-2,8%). "Questi numeri risentono del rallentamento della meccanica strumentale e dell’export verso la Germania e la Francia, dopo un buon 2023 – dice Corti –. Nonostante questo, abbiamo previsto che quest’anno l’export aumenterà del 3,7% e del 4,5 nel 2025".