A Bologna i cantieri "sono già pochini", ironizzava ieri qualche passante guardando da via Libia il cantierone dell’Ex Veneta. Effettivamente questo della Bologna-Portomaggiore, opera che si attende da una trentina d’anni, è un altro intervento che va a impattare su una città già bucherellata dalle ruspe come un groviera, ma il Comune ieri ha detto di confidare nella pazienza di tutti. "So che è un grande sforzo – ha ammesso il sindaco Matteo Lepore, durante il sopralluogo al cantiere assieme alla stampa. Con lui anche l’assessora Valentina Orioli e il dirigente ingegnere Cleto Carlini –, ma il risultato merita l’investimento della Regione e quello che abbiamo fatto per ottenere le risorse di ‘Pimbo’. Questo è un intervento molto atteso dai cittadini e migliorerà sensibilmente la qualità della vita in questa zona di Bologna".
IL TIPO DI INTERVENTO
I lavori di scavo, già iniziati da alcuni mesi e che dovrebbero durare fino al periodo a cavallo tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, sono articolati in due tratte. La prima prevede la prosecuzione dell’interramento in direzione Portomaggiore (oggi la ferrovia emerge alla fermata di via Zanolini) da Paolo Fabbri fino al parco Biavati, con via Rimesse che diventa di fatto un cavalcavia (la fermata corrispondente rimane in trincea, a cielo aperto). La seconda nella zona di via Larga, in corrispondenza della tangenziale-autostrada, dove verrà realizzato anche un nuovo collegamento con il complesso della Torre Unipol. Una maxi ricucitura urbana, che nelle speranze dei committenti sarà una rivoluzione per la socialità en plein air della zona. "Si parla da tanti anni di questo interramento – ha spiegato l’assessore regionale Andrea Corsini, accompagnato dalla ditta esecutrice e dai vertici di Fer –, che è la prosecuzione di quello cominciato sulla ex Veneta negli anni ‘90, e alla fine siamo riusciti a mettere a terra un cantiere davvero imponente. I cittadini avranno qualche disagio, ma l’obiettivo è migliorare la qualità della vita e le condizioni di mobilità delle persone".
VIABILITÀ E RIMBORSI
Con i lavori che entrano nel vivo, da lunedì 24 chiuderà al traffico fino al 22 novembre via Libia. Poi sarà la volta in successione di tutti gli altri ex passaggi a livello della ferrovia – cinque vengono eliminati – nel tratto urbano di Bologna, fino a via Larga. Dopo questi i lavori, in città rimarrà soltanto un passaggio a livello in via Zanardi. Inoltre si sta già procedendo a pagare indennizzi ai residenti che avranno impedito l’accesso ai passi carrai e ai garage, somme variabili "a seconda dell’entità dell’impatto", come spiegato da Fabrizio Maccari di Fer. L’opera costa poco meno di 76 milioni – 18,5 milioni di euro della Regione, 5,4 del Comune, quasi 52 milioni dallo Stato – e prevede la creazione di una nuova fermata Sfm in via Libia per servire in particolare il Sant’Orsola, con una ciclabile al posto della ferrovia. La prima chiusura prevista, quella di via Libia all’altezza di Scipione dal Ferro, farà anche deviare queste linee di Tper: 37, 60, 180 e 182.
Paolo Rosato