"Impatto esagerato per il paesaggio di Casalecchio". Il circolo Legambiente Setta, Samoggia, Reno boccia senza appello il progetto del palazzo di nove piani che dovrebbe sorgere nel centro della cittadina sul Reno, là dove c’era l’albergo ristorante Pedretti e dove oggi una recinzione di cantiere circonda il buco creato con la demolizione dello storico edificio che sta tra la Porrettana, il teatro Laura Betti e la Casa della conoscenza.
In una nota l’associazione ambientalista "ribadisce la sua contrarietà alla costruzione di un palazzo di nove piani nell’area ex Pedretti per le dimensioni inadeguate al luogo (lungo circa 45 metri, alto circa 32 metri, per 47 alloggi e 47 autorimesse interrate oltre alle attività commerciali previste), per l’impatto paesaggistico, perché rischia di snaturare le caratteristiche edilizie del contesto, aprendo la strada all’edificazione di strutture di dimensioni ingenti e perché va a impattare su un territorio già ampiamente costruito e reso cardine della diffusione di strutture invasive (supermercati, capannoni, centri commerciali) nell’area bolognese", spiega il presidente del circolo Angelo Farneti. Il quale ricorda l’identità della cittadina, che "era un tempo luogo di villeggiatura dei bolognesi, fra le colline e il fiume Reno, ora è un’area che è stata edificata con ogni sorta di finalità commerciale, senza aver tenuto conto della sua natura e della sua funzione ambientale e sociale. Le nuove costruzioni non possono procedere spostando i limiti sempre più avanti, in assenza di una concezione dello spazio costruito idonea ad alzare la qualità della vita degli abitanti e non solo", conclude, invocando criteri urbanistici ragionevoli e garanzie di scelte più consone.
Una posizione che nella conferenza dei servizi avrebbe in qualche modo suggerito, con una valutazione che però non ha contenuto vincolante, anche il rappresentante della Soprintendenza alle belle arti e al paesaggio, richiamando il Psc vigente e le linee-guida in fatto di altezze degli edifici e tutela del paesaggio.
g. m.