Bologna, 20 maggio 2024 – Una nuova operazione dei militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Bologna ha portato alla segnalazione all’Agenzia delle Entrate di importi per oltre 30 milioni di euro.
Un’indagine realizzata nell’ambito delle azioni di contrasto all’evasione fiscale, con attività investigative finalizzate a scoprire redditi derivanti da illeciti penali.
Le indagini sono state realizzate in sinergia con la Procura di Bologna, e hanno permesso di ricondurre a tassazione redditi non dichiarati per circa 30 milioni di euro.
Ricchezze che sarebbero state illecitamente accumulate mediante la commissione di reati di varia natura: la norma di riferimento è l’art. 14, comma 4 della Legge 537 del 24 dicembre 1993, che prevede specifiche condizioni per la sottoposizione a tassazione di proventi derivanti da illecito, anche penale.
I controlli hanno riguardato in particolare sette persone, segnalate a vario titolo per reati - dai quali avevano tratto un ingente profitto economico - quali quelli di circonvenzione di incapace o peculato, perpetrati da amministratori di sostegno e tutori legali di persone in particolare stato di bisogno, autoriciclaggio, finalizzato a “ripulire” capitali illeciti attraverso l’investimento in strumenti finanziari, false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato, a motivo dei quali sono anche stati truffati ignari investitori, per importi milionari.
In alcuni casi il profitto illecito ricostruito dagli investigatori è risultato così elevato che gli interessati sono stati denunciati anche per la commissione di reati fiscali.