Evangelisti (FdI): "Situazione grave. Anche la sinistra se ne è accorta"

L’esponente meloniana: "Nel progetto originale il passante diventava operativo solo dopo il raddoppio".

Evangelisti (FdI): "Situazione grave. Anche la sinistra se ne è accorta"

L’esponente meloniana: "Nel progetto originale il passante diventava operativo solo dopo il raddoppio".

Nel lontano 2017, nell’approvare le linee di mandato della Città Metropolitana l’allora sindaco metropolitano Virginio Merola aveva accolto un emendamento della consigliera di minoranza Marta Evangelisti (nel riquadro) che recitava così: "Intervenire sul potenziamento del Sistema ferroviario metropolitano anche portando a termine il piano degli investimenti regionali sulla linea Porrettana e Direttissima, pensando anche al raddoppio del binario almeno fino a Sasso Marconi". Quell’intenzione, però, non si è mai concretizzata. "Ritengo grave – a parlare è l’esponente di Fratelli d’Italia che oggi siede sui banchi del consiglio regionale – che si sia sperimentata la linea passante sulla pelle e sulle tasche dei cittadini e solo adesso che si è toccato con mano che la linea è obsoleta ci si muova per realizzare l’opera. Noi non chiediamo la sospensione del passante per togliere un servizio alle persone, servizio che in realtà è una incognita visti i disagi quotidiani, ma perché la struttura ha dimostrato di non poter sostenere quel tipo di traffico. Aggiungo che nel progetto originale il passante Porretta-Pianoro doveva diventare operativo solo dopo la realizzazione del doppio binario e non prima".

Ad ogni modo lo sdoppiamento della linea ferroviaria non può andare oltre Marzabotto per questioni logistiche, essendoci una galleria tra Pioppe di Salvaro e Vergato e anche questo è un limite. Inoltre non è ancora stato risolto il problema della mancato allineamento tra la linea Pianoro-Porretta e la linea Porretta-Pistoia con il risultato che in alcuni momenti della giornata chi si deve muovere dal capoluogo toscano a Bologna è costretto a passare da Firenze con un biglietto che costa quattro volte di più rispetto a quello utilizzato per la Porrettana.

La morale è che se si vuole mantenere il passante, che nell’area di Bologna diventa una metropolitana di superficie, e si vuole allo stesso tempo garantire un trasporto affidabile a pendolari, studenti e turisti bisogna realizzare il raddoppio dei binari in tempi brevi. In pratica servono risorse ed è qui che si riapre la polemica politica.

"La Regione e la Città metropolitana – prosegue Evangelisti - che hanno chiesto in ritardo il raddoppio del binario non possono scaricare le responsabilità sul Governo, che peraltro si sta facendo carico della risoluzione di questo e di altri problemi infrastrutturali anche del nostro Appennino. Se oggi la sinistra che governa si è convinta che dobbiamo investire sulla Porrettana significa che finalmente si sono accorti della gravità della situazione creata da loro stessi".

Massimo Selleri