Bologna, 2 luglio 2024 – Giovane detenuto evade dal carcere minorile del Pratello: dalle prime ricostruzioni, sembrerebbe che lo stesso recluso (di 17 anni) abbia scavalcato il muro di cinta, per poi allontanarsi nelle vie circostanti.
A renderlo noto sono i sindacati di Polizia penitenziaria UilPa e Sappe. In una nota, il segretario generale della UilPa Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio, scrive che il giovane, che "compirà 18 anni ad agosto" e che si trovava "in custodia cautelare da meno di un mese, ha fatto perdere le proprie tracce nel pomeriggio, mentre era al cortile passeggi".
Al momento, prosegue il sindacalista, "si presume che abbia scavalcato prima la recinzione dei passeggi e poi il muro perimetrale del penitenziario, approfittando della circostanza che non fossero stabilmente presidiati per la cronica carenza di agenti della Polizia penitenziaria".
Le ricerche sono scattate immediatamente, ma finora, allarga le braccia De Fazio, "non hanno avuto esito".
Non solo: sembra che all'interno del carcere minorile sia scoppiata una vera e propria polveriera nei giorni scorsi, con un incendio scoppiato nelle celle di pernottamento e il tentativo di aggressione al Comandante di Reparto.
L’allarme dei sindacalisti
Quanto avvenuto oggi porta il dirigente della UilPa a rimarcare nuovamente la crisi del sistema carcerario italiano, in particolare quello minorile. Nella sua nota, De Fazio afferma che, nonostante la gravità della situazione, "il Governo non muove un dito, con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che annuncia decreti per velocizzare non si sa bene cosa, ma incedendo con la rapidità di un bradipo".
Per questo il sindacalista chiede alla premier Giorgia Meloni di "avocare a sé la materia e di convocare una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri per promuovere riforme strutturali, decretare il deflazionamento della densità detentiva, visto che sono 14.500 i detenuti oltre i posti disponibili, e rimpinguare gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di 18.000 unità".
"Ancora un grave evento che coinvolge la giustizia minorile - sostengono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale - un settore che dovrebbe essere il fiore all'occhiello dell'esecuzione penale italiana, anche per l'attenzione e le risorse investite negli ultimi anni, ma che in realtà è diventato sempre più complesso e problematico. Nonostante gli sforzi fatti per aumentare le risorse umane e materiali, le criticità continuano ad aumentare”.
Per i due sindacalisti, “forse è giunto il momento di rivedere l'organizzazione di questo Dipartimento, concentrando l'attenzione anche sulla sicurezza, finora trascurata, tanto negli adulti, quanto nel settore minorile, dove - ricordano Durante e Campobasso – permangono ancora persone fino a 25 anni”.
Ad oggi nell'istituto penale minorile ci sono 48 detenuti, molti dei quali arrivati da altre strutture, spesso con seri problemi psichiatrici. I vertici dell'istituto lamentano, da sempre, poco personale di polizia penitenziaria e carenza di educatori.