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Eutanasia, Cappato: “Accompagnerò una donna di Bologna in Svizzera per il suicidio assistito”

L’annuncio del tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, che rende noto i dati delle richieste di aiuto, in crescita del 111%

Bologna, 7 febbraio 2023 - "Ci siamo impegnati ad aiutare altre due persone ad andare in Svizzera, una delle quali di Bologna già nei prossimi giorni": è l'annuncio di Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni e fondatore dell'associazione Soccorso Civile. La donna bolognese che ha chiesto aiuto per il suicidio assistito in Svizzera sarà dunque accompagnata oltre confine nei prossimi giorni, in un nuovo atto di disobbedienza civile. Cappato è anche fondatore di Soccorso Civile, organizzazione per l'assistenza a chi desidera porre fine con l'eutanasia alle proprie sofferenze.

Marco Cappato
Marco Cappato

Perché non si fa aiutare in Italia

La paziente bolognese non può accedere alla tecnica in Italia perché, come nei recenti precedenti di Massimiliano, Romano (parkinsonismo) e Elena Altamira (paziente oncologica), non in possesso di uno dei requisiti previsti dalla sentenza della Coorte costituzionale 242/2019 Cappato-Antoniani, cioè non sono "tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale". Tali condizioni devono essere state verificate dal sistema sanitario nazionale , come accaduto nel caso di Federico Carboni, il quale lo scorso giugno ha potuto accedere al suicidio assistito senza che l'aiuto fornito configurasse reato.

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La legge sul fine vita

Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell'associazione Luca Coscioni afferma: "Non ci facciamo alcuna illusione sulla capacità di questo Parlamento di affrontare adeguatamente la questione per rispondere alle urgenze dei pazienti che voglio il rispetto delle loro scelte nel fine vita; per questo è importante che nel silenzio delle aule parlamentari siano le aule di giustizia a esprimersi su quello che consideriamo un diritto fondamentale, e che chiederemo anche all'Unione europea di riconoscere e garantire".

Gli iscritti a 'Soccorso civile'

Intanto altre 10 persone hanno aderito a "Soccorso Civile", portando così a 17 il numero degli iscritti disposti ad assumersi il rischio di conseguenze penali per aiutare persone malate a ricevere l'eutanasia. L'organizzazione ne ha reso noto l'elenco, da cui risulta che sono di varie città italiane: Torino, Campobasso, Como, Milano, Crotone, Prato, Biella, Livorno, Genova, Firenze. "Saluto il coraggio di chi è pronto a pagare in prima persona per difendere le proprie convinzioni e la libertà di tutti", commenta Cappato.

La richiesta è in crescita

"L'allargamento è indispensabile per far fronte a una sempre maggiore richiesta", si legge nel comunicato, secondo cui "sono aumentate del 111% le persone alle quali l'Associazione Luca Coscioni, negli ultimi 12 mesi, attraverso tutti i suoi canali, tra i quali il Numero Bianco sul fine vita (06 9931 3409), ha fornito prima le informazioni e poi, in alcuni casi, un aiuto pratico sul tema, a partire dal modulo per la richiesta di verifica delle condizioni per accedere al suicidio assitito in Italia". Nell'ultimo anno, sono state 351 le persone che hanno richiesto informazioni di questo tipo (contro le 166 dei 12 mesi precedenti), ovvero quasi 30 al mese. E sono 62 le richieste da gennaio 2023 (+313% rispetto alle 15 dello stesso periodo dell'anno precedente). Mentre 1.246 persone hanno chiesto piu' in generale informazioni sul fine vita, riguardo al testamento biologico, le cure palliative, l'interruzione di terapie.