Il 9 giugno non è così lontano. E mentre si cerca di comporre il risiko delle Comunali, già è partito il toto-nomi sulle Europee.
Il faro è sulla Circoscrizione Nord-Est e sui papabili candidati made in Bologna. Se nel 2019 la Lega fece la parte del leone portando a casa ben sei eletti, questa volta a puntare al colpo grosso è Fratelli d’Italia, con l’onda lunga del Meloni power.
In attesa di capire se la premier si candiderà come capolista in tutte le circoscrizioni e se lo stesso farà la leader Pd, Elly Schlein, in un ideale confronto-scontro, già è sicuro il nome su cui i meloniani emiliano-romagnoli hanno le maggiori aspettative: Stefano Cavedagna.
Il capogruppo di FdI in consiglio comunale, 34 anni, portavoce di Gioventù nazionale, avrebbe messo d’accordo tutti in regione, superando la prova anche di alcuni territori più difficili, come Piacenza e Rimini. Obiettivo: portare a Bruxelles il primo candidato di destra emiliano-romagnolo. Se poi Meloni non correrà, a far compagnia a Cavedagna potrebbe esserci un nome femminile. Per la Lega, invece, è ancora tutto da decidere. La prossima settimana ci sarà un summit piuttosto importante e qualcosa di più si svelerà. Di certo, Alessandra Basso è in pole per fare il bis.
Forza Italia, invece, dalla sua, potrebbe avere come carta da giocare Valentina Castaldini, coordinatrice regionale per l’Emilia degli azzurri, ma da quello che filtra non correrà per Bruxelles, ma concentrerà il suo impegno sulle regionali dove punta a un nuovo mandato da consigliera. Da Modena, però, potrebbe spuntare il nome del suo vicecoordinatore, Antonio Platis. Di certo, Forza Italia, punta molto sull’Emilia-Romagna, tant’è che il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, domani e sabato sarà in tour nei nostri territori. Domani in Romagna, sabato in Emilia con tappa a Bologna ai Magazzini generativi in via Emilia Levante.
Più complicata la partita delle candidature per il Pd, considerando che, in primis, si attende la decisione finale di Stefano Bonaccini. Se, come pare, il terzo mandato per i governatori non verrà concesso, il ’pres’ come lo chiamano in terra d’Emilia, dovrebbe essere il capolista dem del Nord-Est. Sempre che la leader dem, Elly Schlein, rinunci a correre come capolista ovunque.
Gli altri nomi ’bolognesi’ sono quelli dell’eurodeputata Elisabetta Gualmini, del consigliere regionale Antonio Mumolo e della sindaca di San Lazzaro Isabella Conti. Ma tutto dipende anche dalle prossime mosse su Viale Aldo Moro, partita su cui anche il sindaco Matteo Lepore ha già assunto un ruolo da kingmaker (tanti i movimenti e gli incontri in questi giorni a Palazzo d’Accursio). Non è un segreto che a Gualmini piacerebbe correre per la Regione e anche Conti, chissà, qualche ambizione, di fronte a eventuali primarie, potrebbe avanzarla.
Mumolo, invece, vicinissimo a Schlein, ben collocato a sinistra e forte della rete ’Avvocato di strada’, l’associazione nazionale per la tutela legale gratuita delle persone senza dimora, viene considerato tra le candidature più probabili. Si vedrà. Anche perché il Nord-Est comprende anche Veneto, Trenitino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Da qui, già si scaldano l’eurodeputata Alessandra Moretti, ma anche il padre del ddl Zan, Alessandro Zan. Sul fronte modenese, ala Matteo Orfini e vicina a Luca Rizzo Nervo, circola da giorni anche il nome di Giuditta Pini.
Per il Movimento 5 Stelle ancora si preferisce non fare nomi, visto che – da Statuto – ci saranno le autocandidature da caricare sul portale M5s che, poi, gli iscritti voteranno online. Ma gli uscenti già trapela che potrebbe tentare il bis.