ANDREA SPINELLI
ANDREA SPINELLI
Cronaca

Eugenio in Via Di Gioia: "’L’amore è tutto’ per noi"

Il gruppo presenta da Feltrinelli l’ultimo album, poi l’Estragon in aprile "Tre anni di lavoro. Ci sono le nostre storie, del noi bambino e adulto".

Eugenio Cesaro, Emanuele Via, Paolo Di Gioia e Lorenzo Federici

Eugenio Cesaro, Emanuele Via, Paolo Di Gioia e Lorenzo Federici

Un’illuminazione. Per gli Eugenio in Via Di Gioia il loro quinto album L’amore è tutto assomiglia ad un cielo stellato da cui lasciarsi abbagliare. "Sono le nostre storie, del noi bambino e adulto, del nostro sentirci parte di un universo che è l’infinito intorno a noi, ma che si riflette dentro fino a sprofondare nel buio più profondo, è l’esplorazione del corpo, la libertà dello spirito, l’estasi" divagano Eugenio Cesaro, Emanuele Via, Paolo Di Gioia e Lorenzo Federici, nell’attesa di approdare all’Estragon il 16 aprile. "Difficile spiegare a parole quello che per noi è stato un parto durato tre anni" racconta il quartetto torinese, oggi alle 18 alla Libreria Feltrinelli per un firmacopie.

"Ci pensano le canzoni a parlare per noi, visto che abbiamo deciso di dare spazio alle melodie e all’armonia, mettendo in musica quello che per noi è quotidianità".

Siete un gruppo ’condannato’ a sorprendere. E pure per presentare ’L’amore è tutto’ non avete deluso le aspettative.

"Cerchiamo sempre di creare delle situazioni estemporanee che stupiscano innanzitutto noi, sfruttando pure le nuove tecnologie per mettere assieme le persone. Abbiamo conosciuto i ragazzi di Agami, piattaforma cloud per il suono immersivo, che riescono ad aprire a qualsiasi latitudine piccoli cerchi di 5 metri di diametro in cui poter ascoltare contenuti speciali. Assieme a loro abbiamo organizzato i preascolti di questo nuovo album".

Dove?

"In oltre una ventina di siti italiani ed esteri come Tokyo, alla Tokyo Tower, o Brisbane, davanti al mare, come Berlino, alla Porta di Brandeburgo, o Chicago, al Giardino Botanico. In Italia abbiamo puntato innanzitutto su città in cui è passata la nostra storia, a cominciare da piazza Carignano a Torino, dove abbiamo iniziato suonando per strada, pure su Piazza Maggiore".

Per lanciare il primo singolo ’Buio’ avete aderito al progetto ’Canzoni al telefono’.

"L’idea è venuta quattro anni fa al producer torinese Didie Caria e consiste nella possibilità di regalare ad una persona cara l’esecuzione dal vivo di una canzone da parte dell’artista che l’ha scritta. Oddio, ci può essere sempre il rischio che la fidanzata a cui fai dedicare il brano poi s’innamori dell’artista che gliela sta cantando, ma questi sono inconvenienti collaterali imprevisti e imprevedibili".

Lo scorso anno gli Eugenii hanno duettato con Willie Peyote ’Farò più rumore del ratatata’, brano legato con la vicenda di Toomaj Salehi, rapper iraniano prima condannato a morte nel suo paese e poi assolto.

"Pure il nuovo album tocca temi legati all’individuo, all’interiorità, ma in quel caso eravamo rimasti colpiti dalla condanna di Salehi per aver criticato nelle sue canzoni un regime opprimente e abbiamo deciso di averlo con noi nel disco grazie all’intelligenza artificiale. Una volta liberato, siamo sentiti nella speranza di poter riuscire finalmente a cantarla assieme per davvero".