REDAZIONE BOLOGNA

Bologna: espulso l’imam estremista Zulfiqar Khan

Dal ministero dell’Interno il decreto di allontanamento dall’Italia per motivi di sicurezza, Piantedosi: “Crescente fanatismo ideologici”. L’imam della moschea di via Jacopo di Paolo aveva rivendicato sostegno ad Hamas

L'imam pakistano della moschea di Bologna Zulfiqar Khan è stato prelevato dalla Polizia e portato in Questura a Bologna per l'espulsione (Ansa)

L'imam pakistano della moschea di Bologna Zulfiqar Khan è stato prelevato dalla Polizia e portato in Questura a Bologna per l'espulsione (Ansa)

Bologna, 8 ottobre 2024 - Il pachistano Zulfiqar Khan, imam della moschea di via Jacopo di Paolo a Bologna, è stato portato in Questura per essere espulso. L’uomo si trovava a casa, stamattina, quando le forze dell’ordine sono arrivate. 

Il provvedimento ora deve essere convalidato in tribunale e può essere impugnato al Tar del Lazio.

Il suo difensore, Francesco Murru,parla del “ritorno ad uno stato di polizia e al perseguimento dei reati di opinione”.

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha firmato un decreto di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di sicurezza dello Stato: si segnala che Zulfiqar ha manifestato una visione integralista del concetto di jihad e, tra l'altro, esaltato il martirio e l'operato dei mujahidin nel conflitto israeliano-palestinese, rivendicando il sostegno ad Hamas. 

Il documento: il provvedimento del Ministero dell’Interno per l'espulsione dell'imam Zulfiqar Khan
Il documento: il provvedimento del Ministero dell’Interno per l'espulsione dell'imam Zulfiqar Khan

Nel decreto di espulsione emerge  come dall'autunno 2023 Zulfiqar Khan era noto per il suo “crescente fanatismo ideologico” e per la sua “propensione verso posizioni radicali”, connotate da un forte risentimento antioccidentale e antisemita e da una retorica omofoba e antifemminista.

In uno dei suoi sermoni, si aggiunge, ha esortato i fedeli musulmani a combattere la pretesa dello Stato di imporre il pagamento dei tributi in quanto le risorse devono rimanere nella comunità musulmana.

In un incontro in un centro di Bologna avrebbe definito l'omosessualità "una malattia da curare” che ogni musulmano ha il diritto di contrastare “per evitare conseguenze catastrofiche quali addirittura l'estinzione stessa del genere umano”.

In video pubblicati sui social tra novembre 2023 e aprile 2024 ha accusato americani, tedeschi, francesi, inglesi e italiani di sostenere "gli impuri sionisti” e in un altro ha invocato Allah affinché distrugga gli oppressori, cioè gli Stati occidentali che appoggiano Israele. Risulterebbe anche in grado di generare proselitismo e in contatti con stranieri emersi in indagini per la loro appartenenza ad ambienti “dell'Islam ultra-radicale” e che è in grado di favoreggiare l'infiltrazione nel territorio bolognese di organizzazioni politico-religiose e para-terroriste.

Il pachistano 54enne, entrato in Italia dal 1995, è titolare di permesso di soggiorno, revocato contestualmente all'espulsione.

"Finalmente lo abbiamo rispedito a casa”, commenta invece il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini che già in estate ne aveva chiesto l'espulsione.