REDAZIONE BOLOGNA

Esposto di FdI depositato. Blitz Lega a Montecitorio

Meloniani in Procura, il Carroccio inoltra un’interrogazione al ministro Sangiuliano

È stato presentato ieri mattina a Palazzo d’Accursio l’esposto di Fratelli d’Italia in Procura contro gli amministratori del Comune per le condizioni della Torre Garisenda, a rischio crollo. L’esposto è contro ignoti e tratteggia due fattispecie di reato: omissione o rifiuto di atti d’ufficio e omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina. "Entrambi hanno profili penali – ha precisato il capogruppo FdI, Stefano Cavedagna –, il secondo in particolare avrebbe anche profili amministrativi. Pertanto invitiamo la Procura, qualora non ravvisasse atti di rilevanza penale, a procedere anche con le relative sanzioni amministrative. Noi non tifiamo contro la Torre – ha precisato Cavedagna dopo le accuse di Lepore degli ultimi giorni di –, questo esposto è un atto dovuto". L’esposto di FdI sulla Garisenda arriva dopo la presentazione urbi et orbi della relazione del comitato tecnico-scientifico. "Quel report dice in maniera molto chiara che dal dicembre 2019 risultano reiterate segnalazioni da parte del comitato per l’adozione di un piano di protezione civile. Si parlava anche del rischio di incolumità per le persone: l’intervento del Comune è stato tardivo". Il sindaco Lepore: "Un atto che non ho gradito, questa dell’esposto è stata una furbata". Prima la stilettata ironica del consigliere Detjon Begaj (Coalizione civica): "Da FdI sono 23 esposti in un paio di anni, quasi uno al mese. Se fossero tutti fondati rischieremmo tutti l’ergastolo".

Durante il Consiglio straordinario sulla Garisenda i meloniani hanno presentato una serie di proposte sulla mobilità, sulla sicurezza e sui ristori per gli esercizi commerciali. Inoltre, FdI ha chiesto di stralciare le Due Torri dal conferimento di beni a Bologna Welcome. "Il 30 ottobre notammo subito il conferimento, alla costituenda Fondazione Bologna Welcome, sia della Garisenda sia dell’Asinelli, già allora non fruibili sine die – ha dichiarato il consigliere Francesco Sassone, anche facendo riferimento all’intervista sul Carlino al presidente Ravaglia che dava l’allarme per i mancati introiti a Torre chiusa –. Per cui chiedemmo subito di ritirare la delibera per fare le doverose verifiche sulla tenuta economica, venendo a mancare alla Fondazione importanti introiti delle visite. Con la solita arroganza, la proposta venne respinta. Sarebbe bastato un briciolo di umiltà".

Anche la Lega si sta muovendo per mettere alle strette Lepore: tra ieri sera e stamattina è stata depositata un’interrogazione parlamentare al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. "Con quest’interrogazione chiediamo se il ministero fosse stato allertato dei problemi della Torre già nel 2018, visti gli allarmi lanciati dal comitato tecnico-scientifico a Bologna – sottolinea Davide Bergamini, deputato ferrarese della Lega –. Se fosse confermato che davvero Palazzo d’Accursio non avesse allertato per tempo il ministero incaricato, perché Bologna non si è mossa per tempo? Quanto sta emergendo in questi giorni, lo ricordiamo, accade perché a muoversi tempestivamente sono state la soprintendente Francesca Tomba e la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni della Lega". Infine, il consigliere Giulio Venturi: "Errori non sono ammessi, l’indecisione nemmeno. E i fondi stanziati dal Comune non sono neanche lontanamente sufficienti".

pa. ros.