Bologna, 24 ottobre 2024 – Fino a nuova comunicazione vengono sospese le attività dello stabilimento di Borgo Panigale della Toyota Handling (foto), dove ieri si è consumata l’ennesima tragedia sul lavoro (due morti e 11 feriti). E per i lavoratori da oggi, 23 ottobre, scatta la cassa integrazione. Lo hanno deciso i vertici aziendali in una riunione.
Intanto si cercano di capire ancora le cause dell’esplosione di ieri. Dalle prime analisi, lo scoppio potrebbe essere partito da un impianto di climatizzazione, che all'interno ospita un compressore. La Procura ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo e lesioni colpose gravissime. In mattinata i vigili del fuoco, coordinati dall'ingegner Massimiliano Russo, dirigente vicario del comando provinciale di Bologna, hanno fatto un sopralluogo con la procura per esaminare i luoghi dell'incidente, che saranno approfonditi dalle indagini affidate sempre ai vigili del fuoco, insieme a carabinieri e Azienda Usl. Anche l’autopsia sui due cadaveri potrebbe aiutare a capire come è avvenuta la tragedia.
E a Bologna è anche il giorno della rabbia e del dolore: in tanti questa mattina hanno voluto portare un omaggio (video) davanti allo stabilimento, in ricordo delle vittime.
L'impatto dell'esplosione è stato talmente forte da far tremare le pareti dello stabilimento e mandare in frantumi numerosi vetri, i sopravvissuti hanno detto di aver pensato ad un terremoto. Le vittime sono Lorenzo Cubello e Fabio Tosi, di 37 e 34 anni, entrambi di Bologna. Uno dei due è deceduto sul posto, mentre l'altro è spirato durante il trasporto in ospedale.
Nello stabilimento era in programma uno sciopero di due ore proprio oggi, per porre attenzione proprio sull’argomento sicurezza. Sciopero che si terrà invece domani, venerdì 25 ottobre. L'azienda si è detta pronta a collaborare per fare piena luce. La comunità bolognese, nuovamente colpita al cuore, dopo l’alluvione, è sconvolta e si stringe tutta attorno alle famiglie delle vittime.
Scatta lo sciopero di otto ore domani, 25 ottobre, dopo la tragedia alla Toyota Material Handling di Borgo Panigale. In città, lo sciopero riguarda "tutto il comparto industriale bolognese", con un presidio che si terrà fuori dall'azienda (che dopo la tragedia ha sospeso le attività) in cui è avvenuta l'esplosione, in via Persicetana Vecchia.
Toyota Material Handling, nel corso di una riunione nel pomeriggio, ha comunicato ai rappresentanti dei lavoratori la chiusura dello stabilimento di Bologna, nella zona di Bargellino, interessato ieri da un'esplosione e che tutte le attività lavorative, non solo in presenza ma anche da remoto (nessuna esclusa) sono sospese fino a nuova comunicazione. Si procederà ad aprire la cassa integrazione ordinaria a partire dal 23 ottobre, non si sa fino a quando.
Anche a Imola le sigle dei metalmeccanici dei sindacati confederali- Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil- proclamano, per la giornata di domani, otto ore di sciopero dopo il disastro di ieri alla Toyota Material Handling di Borgo Panigale, a Bologna.
"Sono giorni di tanta sofferenza per la città degli uomini. Abbiamo misurato di nuovo la forza del male, imprevedibile e ingiusto, che ha spezzato la vita di due persone nell'ennesima e inquietante strage sul lavoro. Non è la prima volta e, forse, dobbiamo verificare con rigore e - per certi versi liberi con la sferza di Cristo - ciò che non fa scegliere e migliorare: non si può morire di lavoro. Preghiamo per i nostri fratelli che sono morti, per le loro famiglie e per i feriti perché abbiano guarigione. Senza moltiplicare parole vane che risulterebbero amare, cerchiamo con tanta responsabilità di fare tesoro di questo dolore", sono parole dell'arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Zuppi nell'omelia della Messa per la Dedicazione della Cattedrale, riferite all'incidente sul lavoro di ieri alla Toyota di Borgo Panigale.
"Le vittime di Bologna, Lecce e Orvieto mi addolorano profondamente per la perdita di vite umane nei luoghi di lavoro, che sono e dovrebbero essere solo luoghi di vita. Esprimo la mia commossa vicinanza alle famiglie. Ribadisco che il miglioramento della cultura e delle condizioni di sicurezza, non solo sul lavoro, resta una priorità assoluta e in questo senso siamo costantemente impegnati", lo dichiara la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, dopo gli ultimi incidenti sul lavoro.
"L'impegno per garantire condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro deve passare per il pieno rispetto delle regole e i necessari controlli, ma anche attraverso un rinnovato impegno di tutta la società e le sue componenti. Uno sforzo condiviso e un obiettivo comune che, sottoscritti a Bologna con l'accordo per la 'Tutela della salute e sicurezza sul lavorò - si legge in una nota della Regione - vanno ribaditi e rafforzati: anche per questo, la Presidenza della Regione, come anticipato nell'ultima seduta, ha convocato giovedì 31 ottobre, alle 14, il Patto per il Lavoro e per il Clima, organismo che in Emilia- Romagna riunisce tutte le parti sociali, a partire dai sindacati e dalle associazioni d'impresa, per una riunione dedicata al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro".
"L'ennesima, inaccettabile tragedia in un luogo di lavoro: una strage che va fermata". La Presidenza e la Giunta della Regione Emilia-Romagna si stringono attorno alle famiglie delle vittime e dei feriti causate dall'esplosione di ieri pomeriggio allo stabilimento Toyota Material Handling di Bologna: a loro, ai colleghi e ai lavoratori del Gruppo va «la solidarietà dell'intera comunità regionale".
Rimane ricoverato in condizioni critiche, in Rianimazione all'ospedale Maggiore di Bologna, il ferito più grave dell'esplosione di ieri alla Toyota Material Handling, dove sono morti due lavoratori. La prognosi per il giovane lavoratore rimane riservata. Degli altri feriti in condizioni di media gravità, quattro sono stati dimessi, tre sono ricoverati in Medicina d'urgenza al Maggiore e non sono in pericolo di vita. Già dimessi anche gli altri, meno gravi e portati inizialmente negli ospedali di San Giovanni in Persiceto e Bazzano.
"E' stata una bomba". Sono le drammatiche parole di Pino Sicilia, rappresentante sindacale della Toyota di via Persicetana a Bologna. Il sindacalista ha parlato della tragedia avvenuta ieri pomeriggio vicino a Borgo Panigale. Presente stamane alla conferenza stampa tenuta oggi in casa Cgil dai vertici Fiom, Fim e Uilm, Sicilia è stato tra i primi ad intervenire per soccorrere i colleghi travolti dall'esplosione. "E' successo tutto in quattro minuti", racconta. "C'è stato lo scoppio, mi sono messo sotto al tavolo, ho aspettato che cadessero i vetri, siamo usciti, abbiamo fatto evacuare tutti". Quindi "abbiamo fatto il giro dell'azienda, siamo andati a vedere chi si era fatto male, se avevamo fatto una buona evacuazione. Poi quando abbiamo visto le persone a terra ci siamo fermati là e abbiamo iniziato a telefonare. Dopo due o tre minuti è sceso il preposto dell'azienda, hanno chiamato il 118, hanno chiuso il gas. Stiamo parlando di tre o quattro minuti, non è che ci sia stata inefficienza. E' stata una bomba, ragazzi", conclude il lavoratore assalito dalla commozione.
Da quello che è stato possibile accertare finora lo scoppio è stato esterno al luogo dove erano presenti i lavoratori e dove è crollato un muro di un capannone: quello che avveniva all'interno non era considerata un'attività pericolosa tanto da innescare una cosa del genere. I carabinieri hanno iniziato a sentire testimoni e i feriti lievi e saranno acquisiti dati per ricostruire se nei giorni precedenti c'erano stati segnali o anomalie negli impianti.
Verrà disposta l'autopsia sui corpi dei due lavoratori morti dopo il disastro di ieri sera alla Toyota Material Handling. L'accertamento medico legale servirà anche per ricostruire la direzione delle onde d'urto e capire quindi meglio come è stato provocato lo scoppio. La pm Francesca Rago, che in mattinata è stata nell'azienda per un sopralluogo insieme alla procuratrice aggiunta Morena Plazzi, in giornata darà delega ai vigili del fuoco, ai carabinieri e al personale della prevenzione infortuni dell'Asl per svolgere gli accertamenti, nell'ambito di un fascicolo per omicidio colposo e lesioni colpose, al momento contro ignoti.
Quattro lavoratori, rimasti feriti in maniera più lieve, sono stati già dimessi, come dicevamo. Altri tre sono ricoverati in medicina d’urgenza, ma non sono in pericolo di vita.
Massimiliano Russo, dirigente vicario del comando provinciale Vigili del fuoco, fa il punto dopo il sopralluogo svolto con i carabinieri, l’Ausl e il nucleo carabinieri tutela del lavoro, insieme con la procuratrice Plazzi e la pm Rago. Dopo l’esplosione di ieri, che ha coinvolto “un’area esterna di un reparto di produzione, possiamo constatare il collasso di alcune tamponature che separavano il capannone con l’esterno - spiega Russo - e sono nei pressi di questi impianti di climatizzazione, che ospitano dei compressori”.
La dinamica si sta ricostruendo, ma è emerso che “Toyota ha dei contratti con alcune aziende esterne per gestire la manutenzione dello stabilimento - afferma Russo -. Siamo all’inizio delle indagini, con la delega della Procura cercheremo di ricostruire quanto è successo”.13:21
Sono stati già dimessi i primi feriti, quelli meno gravi, che erano stati ricoverati ieri negli ospedali di Bazzano e San Giovanni in Persiceto dopo l'esplosione. Tra questi, un ragazzo è ancora in rianimazione, mentre altri sono in codice rosso all'ospedale Maggiore. "Quelli che erano stati portati a Bazzano e San Giovanni in Persiceto sono stati già dimessi in condizioni non gravi", conferma la comandante della stazione dei Carabinieri di Borgo Panigale, Giorgia De Acutis, presente oggi allo stabilimento.
"Ci sono le ore del cordoglio, ma credo che i lavoratori e le lavoratrici siano stufi di dichiarazioni di cordoglio e vogliano un maggior impegno da parte di tutte le istituzioni". Lo ha detto Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e candidato alla presidenza dell'Emilia Romagna col centrosinistra, commentando la strage sul lavoro costata la vita ieri a due lavoratori nello stabilimento bolognese di Toyota. "Ci sono due ambiti - ragiona de Pascale - Uno ovviamente è quello che va rimarcato in questo momento e cioè che si facciano immediatamente tutte le verifiche rispetto al caso specifico, perché è evidente che siamo tutti soggetti a una maggior attenzione per i grandi casi che hanno riguardato molte persone. E poi c'è una strage invece quotidiana, uno o due alla volta, che può essere definita solo come strage"
Il ferito più grave dell'incidente, ricoverato ieri in codice 3, si trova ancora in Rianimazione all'ospedale Maggiore di Bologna in condizioni critiche, prognosi riservata.
L’ennesima, inaccettabile tragedia in un luogo di lavoro: una strage che va fermata. La Presidenza e la Giunta della Regione Emilia-Romagna si stringono attorno alle famiglie delle vittime e dei feriti: "A loro, ai colleghi e ai lavoratori del Gruppo va la solidarietà dell'intera comunità regionale. L’impegno per garantire condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro deve passare per il pieno rispetto delle regole e i necessari controlli, ma anche attraverso un rinnovato impegno di tutta la società e le sue componenti. Uno sforzo condiviso e un obiettivo comune che, sottoscritti a Bologna con l’Accordo per la “Tutela della salute e sicurezza sul lavoro”, vanno ribaditi e rafforzati: anche per questo, la Presidenza della Regione, come anticipato nell'ultima seduta, ha convocato giovedì 31 ottobre, alle 14, il Patto per il Lavoro e per il Clima, organismo che in Emilia-Romagna riunisce tutte le parti sociali, a partire dai sindacati e dalle associazioni d'impresa, per una riunione dedicata al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Domani i sindacati metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm.Uil dell'area metropolitana di Bologna chiamano i lavoratori a otto ore di sciopero. Non ci sarà un corteo in centro o un presidio, per "senso di responsabilità" rispetto anche dei problemi di mobilità dei cittadini dovuti al post alluvione. "Ma faremo un'esposizione di drappi a lutto nelle aziende metalmeccaniche", ha spiegato il segretario provinciale Fiom Simone Selmi. "E poi vogliamo dire che il tema sicurezza va affrontato in modo sistematico. Non possiamo pensare che nell'era digitale siamo ancora di fronte ad episodi di questo tipo. Abbiamo necessità di porre un freno, ma anche di costruire un meccanismo di sistema che preveda la partecipazione di istituzioni, organizzazioni di impresa e sindacali, per alzare il livello di attenzione", ha spiegato. Per questo nelle prossime ore si chiederà «la convocazione del tavolo sulla sicurezza della Città metropolitana, allargando a tutti quei soggetti che hanno fatto sì che il sistema relazione di questo territorio sia tra i più avanzati d'Italia".
"Un saluto cordiale ai presenti e nel rivolgerlo alla presidente Priolo e al sindaco Lepore desidero anche io in apertura esprimere solidarietà alla città che ci ospita, ai familiari della vittima dell'alluvione e del gravissimo incidente mortale di ieri, ai feriti e alle famiglie che stanno soffrendo le conseguenze del maltempo e di questa ennesima tragedia sul lavoro. Non ci sono più parole adeguate per esprimere allarme e angoscia". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo alla Biennale dell'Economia cooperativa di Legacoop a Bologna.
Il migliore amico del 34enne Fabio Tosi: “Ho insistito io perché venisse a lavorare qui, era il mio superiore”. Paolo Frassinella ricorda invece il 37enne Lorenzo Cubello, suo amico d'infanzia: “Era un ragazzo d’oro, inaccettabile” (video). Un altro collega di entrambi alla Toyota Handling: “Ero qui ma ho chiesto un permesso e sono uscito prima, sono incredulo”
"Se pensiamo che questo è avvenuto in un'azienda che si chiama Toyota vorrei ricordare che 20-30-40 anni fa il metodo Toyota nel mondo era stato considerato uno dei metodi centrali perché era una delle imprese all'avanguardia e c'era zero infortuni, zero morti". Lo dice il segretario della Cgil Maurizio Landini a margine della Biennale dell'Economia di Legacoop sull'incidente ieri alla Toyota Handling di Bologna. "Vuol dire che si è affermato in questi anni un modo di fare impresa che continua a essere un costo, non un vincolo. In un Paese come il nostro in cui c'è tre morti al giorno si continua ad avere un aumento di infortuni e malattie professionali senza precedenti e continua ad avere provvedimenti burocratici che non servono ad affrontare il tema". "Occorre un nuovo modello di fare impresa. Mettere al centro il lavoro e la persona vuole dire cambiare modo di fare impresa", dice Landini.
"Ieri credo che si sia confermata l'assoluta inadeguatezza che c'è sul tema della salute e della sicurezza".
Le vittime sono Lorenzo Cubello, 37 anni, che stava per diventare papà, e Fabio Tosi, 34 anni, entrambi di Bologna. Altri 11 lavoratori sono rimasti feriti e sono stati ricoverati tra il Maggiore di Bologna e l’ospedale di San Giovanni in Persiceto.
Il procuratore aggiunto Morena Plazzi e il sostituto Francesca Rago per un sopralluogo del luogo dell’incidente insieme con carabinieri, vigili del fuoco e tecnici della sicurezza sul lavoro dell’Ausl.
Via Persicetana Vecchia piomba nel silenzio. Fuori dallo stabile della Toyota Material Handling ci sono dei mazzi di fiori, delle corone per Lorenzo Cubello e Fabio Tosi. Amici, conoscenti e colleghi si sono radunati qui, a Borgo Panigale, uniti in questa ennesima tragedia. Una cinquantina i presenti, riuniti nel dolore.
In un primo momento, infatti, si è parlato dell’esplosione di un compressore: tuttavia, il macchinario si troverebbe in un punto investito dall’onda d’urto, non al centro di essa. Per questo vigili del fuoco, carabinieri, personale di ispettorato del lavoro e Ausl sono al lavoro per ricostruire la scena in cui si è innestata la tragedia, con i militari dell’Arma impegnati anche ad ascoltare i sopravvissuti.
Già oggi i carabinieri prentano una prima informativa sul fatto in procura, dove è stato aperto un fascicolo. Omicidio colposo e lesioni colpose gravissime. Questi, a quanto si apprende, i reati ipotizzati dalla Procura di Bologna nel fascicolo, al momento ancora contro ignoti,
È in corso un sopralluogo anche questa mattina all’interno dello stabilimento della Toyota dopo il tragico incidente di ieri pomeriggio, costato la vita a due dipendenti. Gli accertamenti coordinati dalla procura, con la pm Mariangela Farneti, sono tesi a chiarire le cause dell’esplosione: in particolare da dove si sia sviluppata.