FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Esplosione alla Toyota. L’esame sulle vittime per far luce sulla dinamica

Ieri le autopsie su Fabio e Lorenzo, per chiarire come abbiano perso la vita. L’ipotesi: il macchinario di condizionamento ha avuto l’effetto di una bomba.

Esplosione alla Toyota. L’esame sulle vittime per far luce sulla dinamica

Ieri le autopsie su Fabio e Lorenzo, per chiarire come abbiano perso la vita. L’ipotesi: il macchinario di condizionamento ha avuto l’effetto di una bomba.

La tragica verità è evidente: Fabio Tosi e Lorenzo Cubello sono morti in un incidente sul lavoro, nel fiore della loro vita. Ma ora è tempo anche di fare luce sull’esatta dinamica dei loro decessi, per permettere alle famiglie di avere giustizia e agli inquirenti di chiarire cosa sia andato sorto mercoledì pomeriggio nello stabilimento della Toyota Material Handling di Borgo Panigale. Quando un’esplosione ha causato la morte delle due vittime, il team leader della Logistica di 34 anni e il collega di 37, e il ferimento di altri undici loro colleghi.

Così, ieri pomeriggio è stata eseguita l’autopsia sui corpi delle due vittime: la Procura – la pm titolare del fascicolo, aperto per omicidio colposo e lesioni colpose gravissime e per ora senza indagati, è Francesca Rago – ha affidato al consulente medico legale Matteo Tudini l’incarico di stabilire con precisione le cause del decesso dei due giovani lavoratori. E capire se siano deceduti a causa dell’onda d’urto che li ha investiti dopo l’esplosione, e in tal caso come lo siano stati e in che direzione, oppure perché travolti dai detriti di cemento, calcinacci e pezzi di vetro che essa ha provocato, seppelliti dal crollo di alcuni muri e del soffitto del capannone in cui le vittime si trovavano. Per avere più contezza possibile della dinamica dell’incidente, il medico legale ieri ha anche fatto visita al luogo del disastro, per ricostruire le dimensioni dell’esplosione e dunque farsi un’idea di quale possa essere stato l’impatto su Fabio e Lorenzo.

Nel frattempo, carabinieri e vigili del fuoco sono al lavoro per fare luce su come sia stato possibile l’incidente. Si attende a breve una prima relazione dei vigili del fuoco sul tubo dell’impianto di condizionamento che secondo l’ipotesi al momento più accreditata ha causato l’esplosione. Le domande cui dare risposta sono molteplici: come funzionava quell’impianto? Come è potuto scoppiare? La manutenzione era stata fatta regolarmente? Tutti i documenti a tal proposito sono già stati sequestrati dai carabinieri, e pure all’azienda, ora chiusa, sono stati posti i sigilli.

Dalle ricostruzioni pare infatti che l’impianto di condizionamento esploso abbia avuto l’effetto di una bomba: il macchinario, ampio circa due metri in altezza e larghezza e posto all’esterno del capannone interessato, scoppiando è volato via sfondando il muro e travolgendo tutto quello che trovava lungo il percorso. È stato ritrovato all’interno del magazzino completamente distrutto. La detonazione ha poi sbriciolato muri e finestre, sparando frammenti di cemento e vetro tutt’attorno come fossero proiettili. Che non hanno lasciato scampo alle vittime.