FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Esplosione a Borgo Panigale: indagini sull'impianto di climatizzazione della Toyota

La Procura indaga sull'esplosione del 23 ottobre nello stabilimento Toyota di Borgo Panigale, costata la vita a due lavoratori.

Esplosione alla Toyota

Esplosione alla Toyota

Bologna, 10 dicembre 2024 – L’impianto di climatizzazione che il 23 ottobre scorso esplose nello stabilimento di Toyota Material Handling di Borgo Panigale, travolgendo il capannone contro cui poggiava e strappando così le vite di due lavoratori, era stato appena acceso. Quel giorno stesso. E proprio su questo si stanno concentrando gli ultimi accertamenti tecnici degli inquirenti.

La Procura, con la pm titolare Francesca Rago, i carabinieri del Nucleo investigativo e i vigili del fuoco, è ormai a un passo dal chiudere la prima fase di indagini e indicare i primi indagati per la tragedia che, un mese e mezzo fa, costò la vita ai due dipendenti Fabio Tosi, 34 anni, e Lorenzo Cubello, 37, e provocò il ferimento di 11 loro colleghi. Le persone nel mirino sono più d’una, ma è al momento prematuro stabilire un dato preciso. Il fascicolo è aperto per omicidio colposo e lesioni colpose gravissime.

In attesa del deposito delle consulenze tecniche, specie quella informatica, atteso a breve, sono state sentite a sommarie informazioni decine di persone: in particolare appunto si è scavato sull’attività di manutenzione e gestione dell’impianto di climatizzazione, dato che pare ormai certo come lo scoppio sia stato provocato da un suo componente, ossia un tubo d’aria compressa che nell’esplodere ha distrutto il climatizzatore, poi sfondato il muro del capannone dell’area logistica e distrutto tutto quanto ha trovato lungo la propria traiettoria.

L’impianto nel mirino era stato fornito da una ditta esterna, che ne avrebbe gestito anche la manutenzione, ma l’accensione del macchinario, quel tragico 23 ottobre, è avvenuta per mano di un lavoratore interno alla Toyota.

Oltre all’acquisizione di decine di documenti e di materiale tecnico legato al funzionamento del macchinario – l’ultima è avvenuta proprio pochi giorni fa – in cui si sono peraltro scandagliate le comunicazioni con la ditta esterna fornitrice dell’impianto e tutto il materiale relativo al suo funzionamento, sono state sentite dagli inquirenti a sommarie informazioni testimoniali decine di persone. Dipendenti, responsabili e referenti di Toyota, ma anche di ditte appaltatrici e manutentrici esterne.

Un’attività risultata fondamentale per avere un quadro preciso e portare l’autorità giudiziaria a farsi un’idea sulle responsabilità per il drammatico incidente.

Nel frattempo, lo stabilimento di Borgo Panigale sta riprendendo via via le attività: proprio in questi giorni hanno ripreso a lavorare da remoto altri 155 dipendenti, mentre altri 115 sono rientrate in fabbrica, dove resta interdetta l’area attorno al capannone dell’incidente, che ha subito ingenti danni, ma sono state riattivate sette aree, in particolare quelle relative alle spedizioni dei carrelli e a quella relativa al rilascio di un nuovo carrello che verrà lanciato sul mercato la prossima primavera.